L’incidente in allenamento dello scorso aprile sembrava aver messo su una strada già compromettente la stagione di fabio aru. Niente Giro d’Italia, preparazione per il Tour de France a rischio e un programma tutto da progettare nuovamente in quella che sarebbe dovuta essere la stagione del rilancio dopo un 2016 deludente. Invece alle prime uscite il campione della Astana ha ritrovato subito la brillantezza dei giorni migliori, sia al Delfinato che al Tricolore, confermandosi poi alle prime montagne del Tour de France. Aru ha rivelato che tra i motivi della rinascita c’è anche un’operazione al naso che ha effettuato nello scorso inverno.

Fabio Aru: ‘Sono rinato’

Fabio Aru ha raccontato di poter ora respirare perfettamente grazie ad un intervento eseguito a gennaio dal professor Antonio Cassisi. “Sono rinato grazie a lui” ha dichiarato il campione della Astana ‘Prima non riuscivo a respirare dal naso’. Alla Gazzetta dello Sport il professor Cassisi ha spiegato quale fosse il problema del corridore sardo. “Fabio aveva un’ipertrofia molto significativa dei turbinati inferiori, abbiamo deciso per un intervento conservativo perché la rimozione totale sarebbe stata un errore” ha raccontato il professore che ha assistito Aru. “Ricordate le immagini di Aru quando faceva dei grandi sforzi? Era sempre a bocca aperta, ora non è più così” ha spiegato ancora il professor Cassisi, che ha ricordato come l'intervento a cui ha sottoposto Aru ha migliorato oltre alla respirazione anche il sonno e ridotto il rischio di bronchiti ed altri malanni.

Tempi da record per Aru

Ed in effetti questo Fabio Aru è parso completamente trasformato rispetto a quello della scorsa stagione, e anche questo intervento ha contribuito a dargli maggior sicurezza ed efficacia. Il capitano della Astana ha sbalordito nell’arrivo in salita di Planche de Belles Filles, la prima vera difficoltà del Tour de France.

Ha attaccato a due chilometri e mezzo dall’arrivo, staccando tutti e battendo i tempi di scalata realizzati da due fuoriclasse come Chris Froome e Vincenzo Nibali che qui avevano vinto nel 2012 e nel 2014. Aru è saluto a Planche des Belles Filles in 16 minuti 12 secondi. Froome aveva impiegato 8 secondi in più nel 2012, quando vinse la sua prima tappa al Tour. Nibali ci aveva messo 33 secondi in più rispetto ad Aru, in una tappa che però era stata molto più impegnativa di quella di ieri, segnata da altre salite e dal maltempo.