Il ciclismo è senza dubbio tra gli sport più faticosi che esistano e le corse a tappe come il Tour de France sono assai impegnative, richiedono uno sforzo fisico non indifferente. I partecipanti infatti devono affrontare oltre 3.000 km in tre settimane. A testimoniare l’immane fatica, un’impressionante foto postata su Instagram dal corridore polacco Pawel Poljanski della Bora–Hansgrohe al termine della sedicesima tappa della Grande Boucle, dove è ancora in gara nonostante non abbia ambizioni di classifica ( è 75° nella generale). Il ciclista ha voluto immortalare e poi condividere sui social le sue gambe affaticate.

L’immagine mostra vene in rilievo e muscoli gonfi.

A corredo della foto, che ha raggiunto in poche ore oltre 14mila like, Poljanski ha scritto: "Dopo sedici tappe di Tour de France credo che le mie gambe siano un po' stanche". Diversi i commenti (più di 1.500) di utenti che si sono detti scioccati dallo scatto postato dal corridore polacco, compagno di squadra dell’iridato Peter Sagan.

La spiegazione scientifica del fenomeno

Il Tour è ormai all’ultima settimana e fatica e stanchezza si fanno sentire. Bradley Launikonis della School of Biomedical Science della University of Queensland ha dato all'ABC la spiegazione scientifica del perché le gambe dell’atleta appaiano tanto affaticate da far impressione.

“La quantità di sangue che fluisce normalmente alle nostre gambe ammonta a cinque litri al minuto”, ha affermato, mentre “per un ciclista professionista si arriva anche ai 40 litri al minuto”. “Nei casi estremi - ha proseguito - si verifica ciò che si vede nella foto: il sangue si accumula nelle vene ed ecco perché sono così visibili".

Il tappone di oggi

Intanto, a proposito di fatica, oggi i corridori affronteranno un altro tappone di montagna con il mitico Galibier. La 17° frazione, partita da La Mure, arriverà a Serre Chevalier. In totale sono 183 km. Appena dopo 20 km dalla partenza la prima difficoltà di giornata: il Col d'Omon ( 5,1 km al 6,7%). A seguire, la Croix de Fer, 24 chilometri al 5,2%, e i il Telegraphe, 11,9 km al 7,1%.

Per concludere, la vetta più alta del Tour (a quota 2.642): il Col du Galibier, 17,7 km al 6,9%. La salita è posta ai 28 chilometri dall’arrivo e può rivelarsi decisiva in termini di classifica generale, dove Christopher Froome precede di pochi secondi i rivali. Gli occhi sono dunque puntati tutti sugli uomini in lotta per il successo finale.