Può il primo Gran Premio essere indicativo su un'intera stagione? Certamente no, se consideriamo che si tratta soltanto di una gara e che, nell'arco del mesi, le scuderie favorite per il titolo lavorano in maniera incessante per migliorare le vetture. Senza tener conto dei singoli episodi, indipendenti dalla volontà di tecnici e piloti che, talvolta, possono condizionare un campionato. Però se ci affidiamo alla pura statistica, è accaduto varie volte che il vincitore del GP d'esordio della nuova stagione risultasse poi, alla fine della stessa, il campione del mondo.

Anzi, per essere più precisi, è accaduto in oltre la metà dei Mondiali di F1 fin qui disputati: 35 volte su 68.

Vincitore all'esordio, futuro iridato

Per Juan Manuel Fangio era la regola: il mitico pilota argentino ha vinto cinque titoli mondiali nel 1951 con l'Alfa Romeo, nel 1954 con la Maserati, nel 1955 con la Daimler Benz, nel 1956 con la Ferrari e nel 1957 con la Maserati. In tutte le circostanze aveva tagliato il traguardo per primo nel GP del debutto. La stessa impresa è riuscita a Nino Farina alla guida dell'Alfa Romeo nel 1950 e ad Alberto Ascari al volante della Ferrari nel 1953, unici due piloti italiani ad aver conquistato un titolo mondiale di F1. Al culmine del primo decennio iridato, stagione 1959, il futuro campione Jack Brabham vinse il primo GP a Montecarlo alla guida della Cooper confermando questa 'tradizione'.

Negli anni '60 questa particolarità statistica è molto meno frequente, ma siamo un'epoca caratterizzata da grande equilibrio tra le scuderie. Graham Hill vincerà il primo GP ed il titolo nel 1962, imitato da Jim Clark su Lotus nel 1965 e da Jackie Stewart su Matra nel 1969. Ancora più rara la circostanza nel decennio successivo, protagoniste di questa curiosa statistica furono le Lotus di Emerson Fittipaldi e di Mario Andretti, primi all'esordio e campioni mondiali rispettivamente nel 1972 e 1978.

Gli anni '80 e '90

Nel 1980 questo onore toccò ad Alan Jones ed alla sua Williams, nel 1983 fu la volta di Nelson Piquet su Brabham mentre nel 1985 la particolare doppietta venne ottenuta da Alain Prost su McLaren.

Il pilota francese avrebbe vinto la gara del debutto anche nel 1993 con la Williams, nella stagione del suo quarto ed ultimo titolo. Per due volte, oltretutto consecutive, la missione di essere il più veloce all'inizio ed il numero uno alla fine del campionato fu centrata anche da Ayrton Senna con la McLaren, nel 1990 e 1991. Nigel Mansell alla guida della Williams lo imitò subito dopo, nel 1992, mentre nel 1996 e 1998 la circostanza caratterizzò i titoli iridati di Damon Hill su Williams e di Mika Hakkinen su McLaren.

La quaterna di Michael Schumacher

Siamo in prossimità dell'impero Ferrari nel segno di Michael Schumacher, vincitore di cinque titoli di fila tra il 2000 ed il 2004 con la rossa di Maranello.

Il tedesco ha centrato quattro volte l'accoppiata 'gara d'esordio-titolo mondiale': nel 2000, 2001, 2002 e 2004. L'unica volta in cui non tagliò per primo il traguardo nel primo GP fu nel campionato 2003 quando in Australia giunse quarto e la gara venne vinta dalla McLaren-Mercedes di David Coulthard. Dopo Schumacher, hanno ottenuto lo stesso risultato Fernando Alonso con la Renault nel 2006, Kimi Raikkonen con la Ferrari nel 2007, Lewis Hamilton nel 2008 con la McLaren e nel 2015 con la Mercedes, Jenson Button nel 2009 con la Brawn, Sebastian Vettel nel 2011 con la Red Bull e Nico Rosberg nel 2016 con la Mercedes. Considerato che anche lo scorso anno la Ferrari di Sebastian Vettel mise tutti in fila all'esordio in Australia, i tifosi del Cavallino già toccano ferro, sperando che il Mondiale di F1 2018 possa rientrare in questa particolare statistica.