Durante la settimana dei Mondiali di Innsbruck non si parlerà solo di corse, tattiche e risultati, ma ci saranno anche appuntamenti molto importanti per il futuro del Ciclismo. Oltre alle riunioni dell'Uci, infatti, si terrà anche l'elezione dei nuovi vertici del CPA, l'Associazione dei ciclisti professionisti, presieduta dal 2010 dall'ex campione Gianni Bugno, che si è candidato anche per il terzo mandato.

Lo sfidante di Bugno sarà David Millar, ex corridore britannico squalificato per doping e poi rientrato come paladino dello sport pulito. Il confronto si preannuncia piuttosto caldo, come già si è potuto intuire dalle prese di posizione di alcuni atleti.

Froome: "Il CPA sta conducendo una dittatura"

A scatenare le polemiche sulla sfida elettorale tra Bugno e Millar per la presidenza del CPA è il sistema di voto. I sei membri del Consiglio - ognuno di uno Stato diverso - hanno diritto ad un voto che si estende automaticamente a tutti i corridori professionisti della relativa nazione. I ciclisti di altre nazionalità possono votare singolarmente, ma per poterlo fare devono recarsi ad Innsbruck nel giorno dell'elezione, giovedì 27 settembre.

Con questo sistema, se tre o quattro rappresentanti del Consiglio, quelli che rappresentano le nazioni più forti come numero di atleti, si dovessero trovare d'accordo su un nome, allora l'elezione di quel candidato sarebbe cosa fatta, anche perché risulta piuttosto improbabile che tutti gli atleti vadano a votare ad Innsbruck partendo da ogni parte del mondo.

Molti corridori dell'area anglosassone hanno criticato fortemente questo sistema, riproponendo la consueta contrapposizione tra il mondo più classico del ciclismo, quello rappresentato da Bugno e da paesi storici come Francia e Belgio, e quello delle nazioni di tradizione più recente come la Gran Bretagna. "Mi sembra che il CPA stia conducendo una dittatura - ha scritto Chris Froome in un tweet in cui ha usato dei toni insolitamente accesi - Non è una democrazia che rappresenta tutti i corridori.

Devo chiedermi chi sia in realtà questa unione".

Bugno: "Mi dà fastidio che scrivano cose cattive sul CPA"

Parlando a "Cycling Weekly", Gianni Bugno ha replicato con fermezza alle critiche di Chris Froome e degli altri corridori britannici come Geraint Thomas, che si sono espressi con toni simili. "Mi fa sentire molto male essere criticato da Chris Froome", ha dichiarato l'ex campione del mondo.

"Sono un fan di Froome e del Team Sky, non ho nulla contro di loro. Io l'ho difeso quando ci sono stati degli incidenti, nel Tour e nella Vuelta. Mi dà fastidio che scrivano cose cattive sul CPA, mentre noi siamo quelli che possono difendere i loro diritti", ha continuato l'ex ciclista, che poi si è difeso sulla modalità di voto. "Ho sempre cercato di accettare le critiche e di essere neutrale. Questo sistema elettorale è stato messo in atto e non è stato fatto nulla per cambiarlo, queste sono le regole dell'Uci. Il sistema di voto elettronico potrebbe funzionare, ma potrebbe essere compromesso. Quindi, finché non ci sarà un altro sistema devo rispettare le regole di voto come sono", ha aggiunto Bugno, che in un secondo momento si è rivolto più direttamente a Froome.

"Sono felice per la sfida con Millar, ma non bisogna mettere il CPA in cattiva luce. Chiedo a Froome di non farlo. Le sue parole mi disturbano, perché lui non ha mai parlato con me. Non ho mai avuto la possibilità di parlare con lui. Ora si sta soffermando su questa votazione elettronica, e ha detto che voterà per Millar. Non ha mai detto grazie al CPA quando lo ha difeso, non io, ma tutti quelli che ci lavorano", ha concluso l'attuale presidente dell'Associazione internazionale dei corridori.