C’è ancora grande equilibrio nella Vuelta Espana, anche dopo l’attesissimo arrivo in salita ai Laghi di Covadonga, una delle ascese simbolo della corsa. Thibaut Pinot ha rialzato la testa conquistando il successo con un’azione coraggiosa e caparbia, sfruttando anche il minor controllo nei suoi confronti in virtù del ritardo accumulato in classifica. Simon Yates è sembrato controllare agevolmente gli avversari, ma non ha affondato il colpo e se l’è presa platealmente con Quintana, reo di rimanere sempre a ruota. I Laghi di Covadonga hanno segnato anche l’ennesima giornata da dimenticare per Fabio Aru, arrivato ad oltre 5 minuti di ritardo.

Vuelta Espana, la Astana controlla

La tappa con l’arrivo ai Laghi di Covadonga è iniziata con una fuga di una dozzina di corridori, tra cui Felline, Mollema, King, Roche e Bennett. La Mitchelton Scott del capoclassifica Simon Yates non ha insistito più di tanto per controllare la corsa e tenere a breve distanza la fuga, continuando nella tattica abbastanza conservativa di queste prime due settimane. È intervenuta però la Astana a sollecitare il ritmo in testa al gruppo.

Grazie al lavoro dei compagni di Miguel Angel Lopez la fuga non ha aumentato il suo vantaggio ed è stato chiaro abbastanza presto che sarebbero stati gli uomini di classifica a giocarsi il successo di giornata. In queste fasi intermedie, a circa 30 km dall’arrivo, si è segnalata purtroppo una caduta di Kwiatkowski.

Il campione polacco è ripartito con una certa fatica ed ha raggiunto il traguardo con 23 minuti di distacco.

La vittoria di Pinot, la rabbia di Yates

Davanti Ivan Garcia Cortina ha lasciato gli altri fuggitivi, in un’azione però ormai segnata che si è esaurita prima della parte più dura della salita ai Laghi di Covadonga. Lopez ha cercato di concretizzare il lungo lavoro dei compagni attaccando a 7 km dall’arrivo, ma è stato seguito da tutti gli altri uomini di classifica. Miglior fortuna ha avuto invece il successivo allungo di Thibaut Pinot. Essendo ad oltre due minuti in classifica il corridore francese non è stato marcato con la stessa determinazione ed ha conquistato una ventina di secondi di vantaggio.

Dietro si sono raggruppati i soliti uomini delle scorse due tappe, con Quintana, Valverde, Yates, Mas, Kruijswijk e Lopez, mentre Uran ha ceduto nettamente confermando l’impressione poco brillante di ieri. Pinot ha continuato con grande caparbietà superando tra la nebbia le rampe più difficili, mentre dietro il ritmo è andato a scatti, favorendo l’azione del francese. Simon Yates ha proposto qualche scatto poco deciso, con Quintana sempre a ruota, finchè il britannico si è stancato dell’azione quasi ostruzionistica del rivale e l’ha mandato platealmente a quel paese. Yates ha poi allungato in vista del traguardo, con Pinot già vincitore, ed ha guadagnato qualcosa su Lopez, Valverde, Kruijswijk, Mas e Quintana, arrivati tutti nello spazio di appena 6’’.

Se tra i primi l’equilibrio delle forze in campo non ha permesso grandi distacchi, dietro si sono contati minuti su minuti. Uran è uscito dai giochi per la vittoria perdendo 1’25’’, Keldermann ne ha lasciato 4’ e Fabio Aru è crollato di nuovo dopo la discreta tappa di ieri. Il sardo ha pagato oltre 5 minuti, scendendo alla 14° piazza in classifica, dietro anche a Brambilla. In classifica Simon Yates ha ora 26’’ su Valverde, 33’’ su Quintana e 43’’ su Lopez.