La Tre Valli Varesine ha salutato l’esordio in maglia iridata di Alejandro Valverde e la presenza di tanti campioni, tra cui Nibali, Uran, Pinot e Bardet. Con un cast di questo livello è stato, però, il lettone Tom Skujins a firmare l’albo d’oro della classica lombarda, la corsa che ha chiuso il Trittico dopo la Agostoni e la Bernocchi delle passate settimane. Nonostante la presenza così qualificata, la corsa è stata molto aperta, quasi caotica, e Skujins ha approfittato di un attacco partito prima della salita finale per resistere poi al forcing di Uran e Pinot e vincere una volata ristretta.

Tre Valli Varesine, c’è Valverde

L’attenzione al via della Tre Valli Varesine in quel di Saronno è stata tutta concentrata su Alejandro Valverde. Il campione murciano ha sfoggiato per la prima volta in corsa la sua nuova maglia iridata, onorandola subito con una bella prova nonostante i tanti impegni degli ultimi giorni che lo hanno portato a saltare qualche allenamento. Nelle fasi iniziali, si è formata al comando una fuga con Bono, Totò, Storer, Tonelli e Zardini.

La Astana è stata molto attiva nel promuovere la rincorsa, ma una volta esaurita la spinta della squadra kazaka la corsa è cambiata completamente.

Nessun’altra squadra ha saputo imporre un certo controllo in gruppo, e si sono registrati continui tentativi di attacco. Prima un drappello con anche Visconti, Majka e Buchmann si è ricongiunto ai fuggitivi della prima ora, e poi anche Luis Leon Sanchez è riuscito a rientrare. Negli ultimi due giri del circuito attorno a Varese il gruppo ha però recuperato, grazie al lavoro degli ultimi gregari di Valverde e Uran e ad altri scatti che hanno rimescolato nuovamente la corsa.

Provano Uran e Pinot, ma a vincere è Skujins

Poco prima dell’inizio dell’ultimo giro, approfittando di un vistoso rallentamento, è andata via la fuga che è risultata decisiva, con ancora Visconti e Buchmann tra i protagonisti insieme stavolta a Skujins, Frank, Power, Kennaugh e Keldermann. Il gruppo è andato avanti a scatti ed anche Nibali si è messo alla prova sullo strappo del Montello con una bella progressione.

Il siciliano e Valverde si sono continuamente marcati, e non sono riusciti a replicare nel momento in cui Uran e Pinot hanno riaperto la corsa.

La Groupama ha forzato l’andatura con Gaudu sull’ultima salita, facendo una certa selezione, ma è stato poi Rigoberto Uran ad approfittarne per lanciarsi alla rincorsa dei fuggitivi ormai sparpagliati. Il colombiano è riuscito a rientrare e saltare tutti quanti poco prima dello scollinamento, ma da dietro è rinvenuto un determinatissimo Thibaut Pinot, marcato stretto da Michael Woods. Nonostante la presenza del compagno di Uran a ruota, Pinot si è riportato sul colombiano trascinando anche Skujins, Kennaugh, Frank e Keldermann, tutti reduci dalla fuga.

Woods e Uran hanno provato ad approfittare della superiorità numerica, ma Pinot non si è fatto sorprendere e nel finale la coppia della Education First ha collaborato malamente per preparare la volata. Uran ha tirato lo sprint con Woods rimasto molto dietro e Pinot è partito così in testa, ma è stato passato a doppia velocità da Skujins che ha vinto tra la sorpresa generale. Pinot ha chiuso secondo come un anno fa con Kennaugh a chiudere il podio. A 13’’ Simon ha battuto il secondo gruppetto in cui sono arrivati anche Nibali e Valverde.