Il destino di Deontay Wilder è quello di far discutere, sempre e comunque. In passato alcune sue dichiarazioni, come quella in cui avrebbe massacrato Tyson se fosse stato in attività ai suoi tempi o quando disse di volere 'un cadavere nel mio record', hanno sollevato polveroni infiniti di polemiche. Stavolta, ad onor del vero, non è esattamente colpa sua quanto accaduto negli studi di Espn, nel corso dell'ennesimo talk show in cui il campione del mondo dei pesi massimi versione WBC pubblicizza l'atteso match del prossimo 1 dicembre che lo vedrà difendere la sua cintura dall'assalto dell'ex campione mondiale Tyson Fury.

Il match si avvicina e la tensione cresce, anche se difficilmente Wilder dimostra le sue emozioni al di là di quelle che sono le sue continue 'fanfaronate'. Almeno sotto questo punto di vista, Fury è un'altra 'grande bocca': gli somiglia molto ed entrambi non perdono occasione per lanciarsi frecciate in attesa di scambiarsi colpi veri sul ring di Los Angeles. Tutto fa spettacolo, anche il conduttore del talk show in questione che mostra a Wilder il suo 'avversario', una mascotte imbottita, e lo invita a dare prova della sua forza. Il campione non si fa pregare, si alza in piedi, mima qualche passo di 'danza pugilistica' e lascia partire un destro tremendo che mette la mascotte al tappeto. L'uomo dentro al costume si lamenta, il conduttore cerca di minimizzare, abbozza un sorriso, ma da ridere c'è davvero poco.

L'uomo della mascotte necessiterà di cure ospedaliere, il pugno di Deontay Wilder gli ha fratturato la mascella.

Wilder si scusa: 'Non immaginavo che dentro ci fosse un uomo vero'

Rivedendo la scena, i contorni sono demenziali. Wilder si alza, invitato dal conduttore ed irrompe la mascotte che ha l'aspetto più o meno di un sacco da boxe.

"Mostraci cosa sai fare, colpisci" ed il pugile dell'Alabama ci mette poco a stendere l'improvvisato avversario.

La sua faccia nel video, quando si rende conto che dentro il costume c'è un uomo in carne ed ossa, è un misto di incredulità e dispiacere.

Perché sarà anche cattivissimo sul ring, ma non fino al punto di colpire in questo modo una persona che non sia un avversario sportivo. "Mi dispiace - dice - perché davvero non potevo immaginare che dentro quella mascotte ci fosse un uomo vero". Ed esprime solidarietà alla sua vittima, promettendogli un posto importante allo Staples Center di Los Angelse dove si svolgerà il combattimento contro Fury. "Word is Bond", conclude Wilder sulle sue pagine social, lo possiamo tradurre con "la mia parola è un impegno" oppure "io mantengo le promesse".