Viviamo in tempi difficili dove basta poco per scatenare la polemica sui social network. Ad ogni modo lo spot dell'acqua Uliveto che celebra il secondo posto ai Mondiali della nazionale italiana femminile di volley è inspiegabile sotto certi punti di vista. Nell'immagine di gruppo scattata per festeggiare il grande risultato sportivo mancano due atlete di punta del gruppo di coach Mazzanti: Paola Egonu e Miriam Sylla, rispettivamemte miglior opposto e miglior esterno del torneo iridato. Insomma, non due atlete qualunque ammesso che ci siano atlete qualunque tra quelle straordinarie ammirate al Mondiale.

Piccolo particolare, entrambe hanno la pelle nera e di questi tempi basta pochissimo per accendere la dinamite sui social network. Da parte della nota azienda produttrice di acqua minerale finita nella bufera mediatica si è parlato di 'casualità'.

Miriam assente, Paoletta coperta dalla bottiglia

La foto ritrae la squadra schierata con tanto di bandiera italiana, momento tipico dell'esecuzione di un inno nazionale. Non ci sono la Egonu e la Sylla, anche se la bottiglia di acqua Uliveto a sinistra della foto copre almeno due giocatrici. "Una casualità", si è difesa CoGeDi, la compagnia di distribuzione di acque minerali che gestisce la Uliveto. Facendo le opportune verifiche, così come riportato da Tgcom24, si è scoperto che la foto è precedente ai campionati del mondo e la Sylla, in effetti, non era presente.

Chi effettivamente è coperta dalla bottiglia è Paola Egonu. Sarà anche una scelta casuale, ma è sinceramente discutibile: in primo luogo perché si tratta della nostra migliore giocatrice, la 19enne veneta di origine nigeriana ha letteralmente trascinato la squadra nel cammino verso la finale. E poi la stessa campagna era stata adottata dall'acqua Uliveto anche con la nazionale maschile ed in quel caso nessun atleta era coperto dalla bottiglia.

Insomma, si poteva benissimo utilizzare un'altra foto.

'Siamo amareggiati, nessuna discriminazione'

Il direttore marketing e media di Uliveto Rocchetta, marchio decisamente celebre per l'utilizzo di sportivi come testimonial, ha espresso la propria amarezza "Ci viene imputato un atteggiamento descriminatorio, ma lo scatto è d'archivio ed è stato concesso dalla federazione. Sui nostri account social o anche nei precedenti spot sono presenti tutte le giocatrici". Questo quanto dichiarato da Patrizio Catalano Gonzaga al Corriere della Sera.