Ancora pochi giorni e poi Vincenzo Nibali darà ufficialmente il via alla nuova stagione con il primo ritiro del Team Bahrain Merida programmato in Croazia. Il fuoriclasse siciliano non ha ancora svelato quale sarà il suo calendario di corse, e soprattutto quale grande giro sceglierà. Prima però ci sarà sicuramente molto spazio per le classiche di primavera, e a proposito di corse di un giorno Nibali ha rivelato un particolare inquietante su una gara che ancora non ha ben digerito per il suo epilogo. Si tratta della Liegi 2012, la corsa che sembrava sul punto di vincere dopo un’azione solitaria e che invece gli fu soffiata inaspettatamente dal kazako Iglinskiy.

Nibali: ‘Mi cadde il mondo addosso’

Tra le grandi classiche Vincenzo Nibali non ha mai nascosto la sua predilezione per la Liegi Bastogne Liegi. Il fuoriclasse siciliano andò vicinissimo a vincerla nel 2012, quando ancora vestiva la maglia della Liquigas. Nibali era riuscito a staccare tutti e a presentarsi da solo all’inizio della breve salita che porta al traguardo. Ma proprio nell’ultimo chilometro rinvenne fortissimo Maxim Iglinskiy, kazako della Astana che non figurava certo tra i favoriti. Iglinskiy non era infatti mai arrivato tra i primi 20 nelle precedenti partecipazioni alla Liegi, ma in quel finale di corsa riuscì a sfoderare una prestazione da campione. Il kazako andò a riprendere e staccare Nibali, che concluse secondo dietro al sorprendente corridore della Astana.

Quella sconfitta è rimasta come uno dei momenti più dolorosi della carriera per il campione siciliano. “Ero da solo in fuga e mi cadde il mondo addosso quando mi raggiunse e superò nel finale Iglinskiy” ha ricordato il capitano del Team Bahrain Merida in un’intervista a La Stampa. Nibali ha poi svelato un retroscena inquietante del dopo corsa di quella ormai lontana Liegi: “Vittoria sospetta?

Non lo so, ma ricordo che quel giorno non ci fu l’antidoping. Da secondo arrivato mi presentai ma mi dissero che non c’era” ha dichiarato il campione.

La squalifica di Iglinskiy

L’episodio rivelato da Nibali è particolarmente interessante anche in virtù di quello che accadde poi negli anni successivi. Il vincitore della Sanremo si trovò compagno di squadra di Iglinsky nel 2013 dopo il suo passaggio alla Astana, ed ebbe modo di condividere alcune gare con lui.

Il kazako fu anche tra i corridori che lo accompagnarono nel vittorioso Tour de France del 2014, ma quella fu una delle sue ultime apparizioni nel Ciclismo professionistico.

Subito dopo quel Tour sia Maxim Iglinskiy che il fratello minore Valentin risultarono positivi all’Epo in un controllo antidoping. Entrambi furono squalificati per due anni e non ripresero mai più a correre.