È ufficiale, il mondo della boxe riabbraccia un campione ritrovato: si chiama Tyson Fury. Ma lo stesso mondo conosce Deontay Wilder per la forza dirompente dei suoi pugni ed è grazie a quelli che il campione WBC ha mantenuto il titolo. Il match dell'anno si è chiuso con un pareggio, sostanzialmente giusto. Fury avrebbe vinto senza l'ultima ripresa, dove è andato pesantemente al tappeto facendo presumere un k.o che era arrivato come un fulmine a ciel sereno. Aveva già subito un atterramento, senza quelle frazioni di secondo avrebbe certamente strappato la cintura a Wilder.

Si è rivisto The Gypsy King che aveva imbrigliato, innervosito e sconfitto Wladimir Klitschko tre anni fa in Germania: grande gioco di gambe, eccellente a schivare i colpi dell'avversario, perfetto con il jab. Wilder non brilla per la sua boxe, è un dato di fatto, ma possiede la capacità di porre fine al combattimento con un solo colpo: onestamente è andato vicino alla misssione, così come Fury ha centrato la sua di imporre la maggiore tecnica. Il risultato, pertanto, lo consideriamo onesto.

Lo Staples Center come un vulcano

L'attesa della gente rende l'aria rarefatta, è stata una grande notte di boxe ed lo Staples Center ribolle come un vulcano. Fury entra per primo ed un boato scuote il pubblico: in tanti lo apprezzano e lo hanno seguito in questa impresa, lui che dopo due anni e mezzo di inferno è risorto ed ha attraversato l'oceano per riprendersi un titolo mondiale.

Poi è il turno del campione del mondo, con tanto di maschera e corona: esplodono i fuochi d'artificio mentre Jay Rock esegue 'Win'.

Fury danza, Wilder non trova la misura

Nel primo round ci si rende conto che Tyson Fury è davvero tornato. Il campione è aggressivo, cerca subito un colpo risolutore, ma il britannico è un'anguilla e schiva i colpi.

Poi verso la fine del round ne piazza uno che fa barcollare Wilder. La musica non cambia nelle successive due riprese: Wilder non riesce a trovare la misura, cerca di lavorare con il jab ma non va a bersaglio, l'ex campione è come una zanzara, ronza, danza e punge. I primi tre rond sono per lo sfidante.

Il Bronze Bomber recupera qualche punto

Nelle successive due riprese, Wilder sembra più convinto, anche perché l'avversario sembra stia prendendo fiato. Il campione continua ad usare il jab e riesce finalmente ad andare a segno con il sinistro nel quarto round. Il quinto è più di studio, Fury capisce che non può andare ad oltranza con la sua strategia, il Bronze Bomber cerca il momento buono per entrare nella guardia dell'avversario.

Il britannico prende decisamente il sopravvento

Il sesto round è probabilmente il migliore di Tyson Fury, molto più aggressivo. Il britannico va a segno con una bella combinazione e Wilder accusa i colpi anche se non batte ciglio. Il disco resta più o meno lo stesso nelle successive due riprese ed in più l'occhio sinistro del campione sta iniziando a gonfiarsi: per la prima volta nella sua carriera, il Bronze Bomber è in estrema difficoltà.

Il primo atterramento di Fury

Tuttavia, Wilder possiede la capacità di chiudere i combattimenti grazie alla sua straordinaria forza. Praticamente dal nulla, il destro del campione va a segno e Fury va al tappeto: si rialza quasi subito mostrando di non averne risentito, mostra la lingua all'avversario e cerca di rimediare ad un round che sta irrimediabilemte perdendo. Il combattimento diventa più rissoso, Fury va a segno con il destro, ma il round è per il campione.

Il destino del campione sembra segnato

Così nei due round successivi, il re degli zingari riprende la sua danza, il jab continua ad andare a segno e Wilder non riesce a trovare le giuste contromisure, si getta sull'avversario più per disperazione che per lucida strategia, Fury gli sfugge e lo pizzica ripetutamente.

Nell'undicesimo round il copione non fa una piega, ormai tutti sono consapevoli che per mantenere il titolo Deontay Wilder deve buttare giù l'indisponente avversario che a livello tecnico gli sta dando una severa lezione.

L'incredibile ultimo round

Dunque, Wilder ha bisogno di tutta la sua forza ed improvvisamente va a segno con il destro e poi con il sinistro con una violenza devastante, Fury stavolta cade pesantemente di schiena ed il match sembra finito. L'arbitro parte con il conteggio, il britannico socchiude gli occhi e si rialza, visibilmente sofferente. Dove abbia trovato la forza per farlo dopo due pugni che avrebbero steso un bisonte è una delle magie di questo sport. Wilde lo scruta, sembra un falco sulla preda e gli si avventa contro: 'The Gypsy King' non ha più la forza per danzare ed inizia a legarlo, poi improvvisamente parte con una combinazione che sorprende l'avversario e manda il pubblico in delirio, siamo davvero ai confini della realtà.

Finisce con Wilder che torna torvo verso il suo angolo, deluso dopo aver assaporato per alcuni istanti la vittoria e Fury che sale sulle corde ed esulta, naturalmente il verdetto deve ancora essere ufficializzato. I due pugili danno luogo ad un lungo e commovente abbraccio: Tyson dice qualcosa a Deontay e lui lo sottolinea con cenni del capo, un gesto che conferma la grande stima reciproca. Poi il verdetto dei giudici viene letto: un cartellino assegna quattro punti a Wilder, il secondo altrettanti a favore del britannico, il terzo sancisce la parità. L'arbitro solleva le braccia di entrambi che, pertanto, restano imbattuti anche se per la prima volta non vincono un combattimento. Fury scuote la testa, non è d'accordo.

Un rematch ci sta tutto.

Jarrett Hurd mantiene i titoli dei superwelter

Nella lunga serata di boxe era in programma anche il combattimento per ben tre cinture mondiali dei pesi superwelter. Il campione in carica Super WBA, IBF ed IBO, Jarrett Hurd, ha mantenuto i titoli battendo per k.o alla quarta ripresa lo sfidante, il britannico Jason Welborn. Per lo statunitense è 23esima vittoria su altrettanti combattimenti, la 16esima prima del limite. Welborn ha perso il sesto match della sua carriera su 30 incontri da professionista.