Sabato sera a Filottrano nelle Marche si è tenuta una serata nel ricordo dell'amato e mai dimenticato Michele Scarponi, con la presenza di tanti amici, giornalisti e di ben due commissari tecnici delle nostre nazionali sportive. Erano infatti presenti sia Davide Cassani ct della squadra azzurra di Ciclismo che Roberto Mancini, allenatore della nazionale di calcio, nonchè grande appassionato di ciclismo. Insieme ai due massimi esponenti delle nostre nazionali c'era sul palco a condurre la serata il giornalista e gran narratore Marino Bartoletti.

Primo appuntamento dell'anno per la Fondazione Michele Scarponi

L'occasione dell'incontro è stata il "Km Zero" ovvero la prima tappa dell'anno della fondazione Michele Scarponi che come ambiziosa e doverosa missione ha quella di sensibilizzare l'opinione pubblica alla sicurezza stradale. Il progetto è trainato e portato avanti dal fratello di Michele, Marco, aiutato e sostenuto da moltissimi amici dell'ex ciclista e tifosi sparsi in tutta Italia. Cassani e Mancini si sono conosciuti di recente ma hanno davvero tanto in comune, la conoscenza di Michele fa da sfondo alla grande passione per la bici, cosa non molta conosciuta negli ambienti calcistici, di Roberto Mancini.

Roberto Mancini e la bicicletta, una passione incondizionata

Dopo qualche battuta sul passato calcistico del ct della Nazionale si è poi passati a parlare di bicicletta. Come riportato da QDMNotizie apprendiamo così forse un inedito: Mancini nel periodo di lavoro in Inghilterra al Manchester City si recava tutti i giorni al campo di allenamento in bicicletta, percorrendo ben 35 km sulle due ruote.

L'atteggiamento sulla strada degli inglesi è ben altra cosa rispetto alla nostra Penisola, come sottolinea anche Mancini: ''Non si spiega come nel 2019 chi va in bicicletta debba correre tanti rischi per la proprio incolumità - incalza il mister - in Inghilterra c'è molto rispetto degli automobilisti verso i ciclisti".

Mancini da una visione della sicurezza che forse manca ancora nella cultura stradale del Bel Paese: "C'è rispetto anche se i ciclisti si dispongono su due file occupando parte della carreggiata, si aspetta e si sorpassa come se fossero un mezzo pesante, senza mettere a repentaglio la loro incolumità".

Al termine degli interventi c'è stato un simpatico scambio di maglie tra i due commissari per poi andare via in tandem, una volta di più uniti nel ricordo e nel segno del grande Michele Scarponi.