Una bella stoccata da finisseur di Tim Wellens ha aperto la Vuelta Andalucia. La corsa a tappe spagnola è iniziata con una frazione dal percorso mosso, che si è risolta sul muro finale in pavè verso il traguardo di Alcalà de Los Gazules. Dopo aver annullato una fuga da lontano con il giovane Pessot e un contrattacco di Montaguti, il gruppo si è frantumato sulla rampa conclusiva dove Tim Wellens ha atteso le ultime centinaia di metri per andare a bissare il successo ottenuto qui nella scorsa edizione.

Andalucia, anche Pessot all’attacco

La prima tappa della Vuelta Andalucia proponeva un percorso ondulato, con molti saliscendi e un arrivo sulla rampa di Alcalà de Los Gazules, poco più di un chilometro con una pendenza media del 10,8% e una parte in pavè.

La corsa è stata vivacizzata subito da alcuni attacchi da cui è scaturita una fuga di sette corridori, tra i quali anche Alessandro Pessot, neoprofessionista della Bardiani. Con lui si sono raggruppati al comando anche Michael Van Staeyen (Roompot-Charles), Alvaro Cuadros Morata (Caja Rural-Seguros RGA), Corentin Ermenault (Vital Concept-B&B Hotels), Sergio Samitier (Euskadi-Murias), Jetse Bol (Burgos-BH) e Unai Cuadrado (Fundacion Euskadi).

La fuga non ha preso grande vantaggio e già a 25 km dal’arrivo il gruppo è andato ad annullarla definitivamente raggiungendo Samitier, l’ultimo a demordere.

Astana e Bahrain Merida hanno poi dato una grossa accelerata che ha rischiato di spezzettare il gruppo in virtù anche del vento laterale, ma alla fine solo qualche decina di corridori, per lo più gregari e seconde linee, si sono staccati.

Tra questi però c’è stato anche Simon Yates (Mitchelton Scott), al debutto stagionale.

Prova Montaguti, ma Wellens è il più forte

Il successivo rallentamento ha permesso un contrattacco a Van Gestel (Sport Vlaanderen) e Montaguti (Androni Sidermec) a 6 km dall’arrivo. Il gruppo non si è fatto sorprendere e in vista della rampa finale ha annullato anche questo tentativo.

Il muro di Alcalà de Los Gazules, con pendenze ben oltre il 10% e il pavè, ha allungato le posizioni e frazionato il plotone. La Astana, in gran spolvero in questo avvio di stagione, si è portata davanti in forze tentando di allungare con Jakob Fuglsang e Ion Izagirre. Tim Wellens (Lotto Soudal) ha però dimostrato di essere decisamente il più forte.

Dopo aver seguito con buona scioltezza gli Astana, il belga ha rilanciato negli ultimi 300 metri riuscendo a fare il vuoto andando a vincere sullo stesso traguardo già conquistato un anno fa, posizionato allora però alla quarta giornata di corsa. Fuglsang ha concluso a 5’’ con Izagirre e Jack Haig (Mitchelton Scott) a ruota ed anche Kruijswijk (Jumbo Visma) poco dietro. Marco Canola (Nippo Fantini) è stato il migliore degli italiani con un buon settimo posto.