La Milano – Sanremo non è andata nel migliore dei modi per Elia Viviani. Mai come quest’anno il Campione d’Italia arrivava alla Classicissima di Primavera convinto delle proprie possibilità, dopo un 2018 sfolgorante e un inizio di stagione molto convincente con già quattro successi messi all'attivo. Sul Poggio però la sua Deceuninck Quickstep ha deciso di correre tutta per l’altro leader della squadra, Julian Alaphilippe. Così anziché proteggere le opzioni del velocista veronese con un approccio tranquillo, la squadra belga ha infiammato il finale di corsa preparando l’attacco di Alaphilippe, una strategia che è stata ripagata dalla vittoria del campione francese.

Viviani: ‘Ma non sarebbe cambiato molto’

La Deceuninck Quickstep si era presentata al via della Milano – Sanremo sull’onda di una prima parte di stagione da dominatrice delle corse di un giorno, ma con il dubbio del doppio leader. La squadra belga aveva infatti sia l’opzione Elia Viviani per una volata folta che quella di Julian Alaphilippe per un affondo sul Poggio. La scelta è stata chiara ad una decina di chilometri dal traguardo, quando i Deceuninck si sono portati avanti per alzare vertiginosamente il ritmo in funzione di Alaphilippe mentre Viviani era nelle retrovie.

Il velocista veronese ha raccontato di essere rimasto tagliato fuori a causa di un contatto che lo ha costretto a fermarsi e ad imboccare quindi il Poggio nelle ultime posizioni del gruppo.

“Ho dovuto mettere il piede a terra prima di entrare nell’ultimo tunnel che precede la rotonda chiave, perché Stybar si è toccato con Rowe” ha spiegato il Campione d’Italia, che comunque ha preso con serenità questo piccolo colpo di sfortuna che in una corsa come la Sanremo è all’ordine del giorno. “Non sarebbe cambiato molto, sarei rimasto nel gruppo dei velocisti.

Naturale che a quel punto si facesse il Poggio forte per Alaphilippe” ha aggiunto Viviani.

Anche un colpo al ginocchio

La Sanremo resta quindi un tabù per Elia Viviani, che nelle sue sei presenze alla Classicissima ha ottenuto solo un nono posto come miglior risultato dimostrando di non essere ancora tra i velocisti di maggior fondo e resistenza.

Il veronese ha raccontato di aver avuto anche un altro episodio sfortunato, un colpetto preso al ginocchio nelle fasi centrali della corsa a causa di un problema meccanico. “Mi è caduta la catena, sono andato per pedalare e ho toccato il manubrio con il ginocchio” ha spiegato Viviani, che però non ha giustificato il suo modesto 65° posto con questo inconveniente: “Non è una cosa che mi ha condizionato” ha concluso il Campione d’Italia.

La sua stagione continuerà ora con le classiche del nord: Viviani tornerà a correre mercoledì a La Panne, dove vinse un anno fa, e poi domenica alla Gand Wevelgem, la classica in cui fu secondo nella passata edizione battuto da Peter Sagan. Questa prima fase della stagione del velocista della Deceuninck si concluderà con la Scheldeprijs del 10 aprile, una delle classiche più favorevoli agli sprinter, in cui è già stato secondo nel 2017. Poi sarà tempo di prepararsi per il Giro d'Italia.