Anche se non ha vinto e non ha ottenuto un buon risultato, Niccolò Bonifazio ha comunque lasciato un segno importante sulla Milano – Sanremo di sabato scorso. Lo sprinter ligure ha dato un saggio delle sue doti di discesista affrontando la picchiata dalla Cipressa con pieghe e velocità spaventose. Bonifazio è riuscito a guadagnare una ventina di secondi sul gruppo, ma inevitabilmente è stato raggiunto nel successivo tratto pianeggiante prima dell’imbocco del Poggio. Il corridore della Direct Energie è poi finito nelle retrovie concludendo la corsa con oltre sei minuti di distacco dal vincitore Alaphilippe.

Bonifazio: ‘Un attacco che sognavo’

La Milano – Sanremo è la corsa di casa per Niccolò Bonifazio, ligure di Diano Marina che seppe ottenere un lusinghiero quinto posto nella Classicissima del 2015, quando aveva appena 21 anni.

Da allora il giovane velocista non ha più ripetuto prestazioni simili nella corsa dei suoi sogni, ma sabato scorso ha trovato ugualmente il modo di non concludere nell’anonimato. Sentendo di non essere in grado di recitare un ruolo da protagonista nel finale, Bonifazio ha inscenato uno spettacolare attacco nella discesa della Cipressa. Approfittando delle sue eccezionali doti di discesista e della perfetta conoscenza delle strade sulle quali è solito allenarsi, il corridore della Direct Energie si è buttato a capofitto staccando tutti quanti affrontando le curve con pieghe da MotoGP.

“La squadra mi avrebbe protetto sul Poggio, ma mi sentivo già vuoto sulla Cipressa e sapevo che non sarei rimasto davanti, quindi ho deciso di attaccare in discesa sperando che qualcuno come Daniel Oss venisse con me” ha dichiarato Bonifazio.

“Ho sempre sognato di attaccare nella discesa della Cipressa o del Poggio alla Milano – Sanremo. È a dieci km da casa mia, è la mia palestra, il mio ufficio” ha aggiunto il corridore ligure.

‘Conosco i miei limiti’

Bonifazio è riuscito dopo poche curve a staccare tutto il gruppo regalando qualche brivido per la sua discesa da pazzi con cui ha messo in difficoltà anche le moto al seguito della corsa.

“Ho toccato gli 85 km orari sui rettilinei e non ho quasi toccato i freni, forse solo due o tre volte. In corsa non hai davvero bisogno dei freni” ha dichiarato il corridore della Direct Energie. “Guardavo alla curva successiva, ero concentrato ma non spaventato. Ho rilanciato dopo ogni curva, ma in realtà non ho preso grossi rischi, conosco i miei limiti e sono bravo in discesa perché spesso devo inseguire dopo le salite” ha continuato Bonifazio.

La sua discesa da brividi ha prodotto però anche un pericoloso effetto imitazione da parte di qualche cicloamatore sconsiderato. Lo stesso velocista di Diano Marina è intervenuto sui social per stigmatizzare questo atteggiamento.