Quello che inizia sabato prossimo da Bologna sarebbe dovuto essere il Giro d’Italia della rinascita nelle intenzioni e speranze di Fabio Aru ed invece lo scalatore sardo dovrà guardare la corsa da spettatore. Il corridore della UAE Emirates ha gareggiato per l’ultima volta alla Parigi Nizza, conclusa con un ritiro dopo un paio di tappe per poi scoprire di soffrire di un ‘occlusione dell'arteria iliaca, un problema che lo ha condizionato anche nella fallimentare stagione passata. Aru è stato operato a inizio aprile e dovrà stare lontano dalle corse ancora a lungo, rinunciando sia al Giro d’Italia che al Tour de France.
Aru: ‘Una voglia matta di mettermi alla prova’
Per Fabio Aru questo 2019 dovrà essere all'insegna della pazienza e dell'attesa. Dopo la grande delusione della passata stagione, iniziata con un ricco ingaggio alla UAE Emirates e tante ambizioni e finita in un flop totale, lo scalatore sardo cercava la svolta ed ha trovato invece un problema di salute a tenerlo fermo per mesi e mesi. Aru ha avuto una risposta alle prestazioni a dir poco opache di tutto il 2018, ma l’operazione che si è resa necessaria per risolvere il problema ha di fatto compromesso anche questa stagione. Il recupero del corridore della UAE sta procedendo bene: dal 15 aprile ha ripreso a pedalare senza grande impegno sui rulli e nei giorni scorsi ha superato una nuova visita di controllo, ma il rientro alle corse appare ancora molto lontano.
“Adesso posso tornare a pedalare con gradualità. Non è piacevole stare fuori per uno come me che ama questo lavoro e vorrebbe spaccare il mondo” ha raccontato Aru alla Gazzetta dello Sport dando un possibile appuntamento per il finale della stagione. “Ho una voglia matta di mettermi alla prova, di testarmi. Spero di tornare in tempo per la Vuelta Espana” ha dichiarato l’ex Campione d’Italia.
‘Tifo per Nibali’
Aru ha raccontato di aver seguito tutte le corse di ciclismo in tv in questo periodo in cui è stato costretto al riposo, e di essersi entusiasmato per le vittorie di Alberto Bettiol al Giro delle Fiandre e di Mathieu Van der Poel all'Amstel Gold Race. Ora che sta arrivando il periodo del Giro d’Italia, la corsa che avrebbe dovuto vederlo tra i protagonisti, la tristezza comincia a farsi più pressante per il corridore sardo.
“Vivo questi giorni con amarezza e dispiacere” ha ammesso Aru, che alla corsa rosa spingerà idealmente il suo ex compagno Vincenzo Nibali. “Tifo per lui, abbiamo condiviso tanti anni, un ottimo rapporto, ho imparato tanto da lui e gli sono legato: deve vincere anche per me” ha dichiarato lo scalatore sardo.
Aru e Nibali sono stati compagni di squadra in Astana dal 2012 al 2016. Un giovanissimo Aru, appena 23enne, fu tra i gregari del campione siciliano lanciato verso la conquista della sua prima maglia rosa nell'edizione 2013.