Il Giro d’Italia non sta andando nel migliore dei modi per Elia Viviani. Il velocista della Deceuninck Quickstep contava di segnare almeno una vittoria di tappa nella prima settimana, molto favorevole agli sprinter, ed invece ha dovuto accontentarsi di due secondi posti e di un declassamento per volata scorretta ad Orbetello. Viviani starebbe meditando il ritiro, come anche altri velocisti, per poi prepararsi al meglio per il Tour, la corsa in cui non ha mai conquistato nessuna tappa e che non può mancare nel suo palmares.
Il Campione d’Italia resta per ora concentrato sulle ultime occasioni per centrare un successo alla corsa rosa, ma non ha nascosto tutto il suo disappunto per come sono andate finora le cose.
Viviani e Ewan verso il ritiro
La ripartenza del Giro d’Italia dopo il primo giorno di riposo offre due occasioni consecutive ai velocisti nelle tappe di Modena e di Novi Ligure. Poi il percorso e lo scenario cambierà radicalmente, con l’ingresso delle grandi montagne che da giovedì fino alla conclusione di Verona del 2 giugno concederanno solo una giornata di tregua riservata alle ruote veloci. Per questo diversi sprinter stanno pensando di abbandonare la corsa già dopo Novi Ligure.
Faranno questa scelta soprattutto quei velocisti che hanno in programma di correre anche il Tour de France e per questo hanno necessità di rifiatare e fare il pieno di energie prima della corsa transalpina.
Il giornale belga Het Nieuwsblad ha anticipato che sia Elia Viviani che Caleb Ewan hanno programmato il loro ritiro a Novi Ligure. Proveranno invece a proseguire ed arrivare a Verona per contendersi la maglia ciclamino sia Pascal Ackermann che Arnaud Demare, anche perché entrambi diserteranno il Tour.
‘Solo a Terracina non sono stato all’altezza’
Viviani non ha ovviamente confermato questa anticipazione sul suo ritiro, ma ha fatto capire che in caso di vittoria in una delle prossime due volate, allora il suo Giro potrebbe anche considerarsi concluso.
“Non me ne vado da questo Giro finché non ho vinto” ha promesso il Campione d’Italia.
“Un successo c’è stato ma poi me lo hanno tolto. Quello di testa ha cambiato un po’ le cose” ha dichiarato il corridore della Deceuninck Quickstep, che non è riuscito a mettersi subito alle spalle quell’episodio negativo e trasformarlo in un’energia positiva per le tappe successive. “Mi fa rabbia che la maglia ciclamino ce l’abbia Ackermann, sentire che non sono arrivato in condizione è sbagliato”, ha sottolineato Viviani che ha spiegato come in una sola occasione non sia stato della partita nelle volate di questo Giro. “Solo a Terracina, con freddo e acqua, non sono stato all’altezza, ma in quelle condizioni io soffro” ha concluso il Campione d’Italia, che finora ha messo a referto due piazzamenti al secondo posto come risultati migliori.