Niki Lauda ci lascia all'età di 70 anni, purtroppo non stava bene da tempo. La scorsa estate aveva subito un trapianto di polmoni, quei polmoni malandati che non si erano mai ripresi del tutto dal drammatico incidente del Nurburgring del 1976. Per lui parlano le cifre: tre titoli mondiali vinti (due con la Ferrari), 25 Gran Premi in cui ha tagliato il traguardo per primo. Il cinema lo ha immortalato in 'Rush', bellissimo film di Ron Howard del 2013 incentrato sulla sua grande rivalità con James Hunt. In realtà Lauda ha avuto numerosi rivali nella sua carriera e tra questi non si può non citare Alain Prost con il quale fu compagno di scuderia alla McLaren per due stagioni nel 1984 e 1985.

Nella prima vinse il suo terzo ed ultimo titolo mondiale al termine di un esaltante 'duello in famiglia' con il francese che lo vide prevalere per mezzo punto, un caso unico ed irripetibile nella storia del Mondiale di F1. Tra i ricordi del grande fuoriclasse austriaco non poteva mancare quello di Prost.

'Insieme a Jackie Stewart era il mio modello da sempre'

La scomparsa di Lauda lo tocca da vicino, è una parte della sua vita che scompare ed è impossibile non citare quel bellissimo Mondiale del 1984. Alain Prost era giunto alla McLaren proprio in quella stagione, reduce dalla delusione dell'anno prima alla guida della Renault che lo aveva visto perdere il titolo per soli due punti, all'ultimo GP, a vantaggio di Nelson Piquet.

Non poteva sapere che avrebbe vissuto una beffa ancora più clamorosa. Per lui, comunque, condvidere il box con Lauda fu una grande emozione che ricorda ancora oggi. "Quando mi sono avvicinato al mondo della F1, Lauda insieme a Jackie Stewart era il mio modello. Ho avuto la fortuna di trascorrere due anni al suo fianco, sono stati gli anni più belli della mia carriera.

Sono sconvolto, commosso e molto triste. Sono circa 40 anni della mia vita, qualcuno che rappresenta molto per me e che adesso non c'è più".

La beffa del mezzo punto

Una carriera che, in seguito, gli avrebbe regalato ben quattro titoli iridati, ma in quel 1984 così come l'anno prima lo avrebbe solo sfiorato. A determinare la classifica finale che vide Lauda campione del mondo con 72 punti e Prost secondo con 71,5 punti, fu il Gran Premio di Montecarlo che venne sospeso per la pioggia dopo 31 giri con Prost in testa alla gara.

Per regolamento, visto che non era stato coperto il 75 % della gara prevista, i punti assegnati vennero dimezzati. Per il vincitore, dunque, 4,5 punti visto che all'epoca ne spettavano 9 a chi giungeva per primo alla bandiera a scacchi. Un mezzo punto ed una gara che, a conti fatti, a fine campionato sancì la vittoria di Lauda. "Delusione certamente, ma non ho mai provato rabbia perché in quel momento ero felice per lui - assicura Prost a 35 anni di distanza - e poi a Lauda devo davvero tanto".

'Mi fece bere il mio primo whisky'

E qui l'emozione prende il sopravvento. "Niki mi ha insegnato a vedere le cose nella prospettiva giusta e quando accadeva che non stavo bene, dopo una sconfitta, mi aveva anche insegnato come 'staccare la spina'.

Non avevo mai bevuto whisky prima del 1984, fu lui che mi fece bere dicendomi che liberava la mente. Una sera mi portò in una discoteca e iniziammo a bere, cosa che non mi è più successa nella mia vita. Abbiamo riso molto e lui mi ha detto: 'Vedi, serve a dimenticare cosa è successo e da domani a non pensarci'. Era la sua filosofia: c'è lavoro e c'è il divertimento. Da quel momento nella mia vita non ho più mischiato le due cose".