Arriva ancora la fuga in questo Giro d’Italia che ha concesso gloria quasi quotidiana a chi ha avuto coraggio di attaccare nelle fasi iniziali della corsa. Anche nella tappa di San Martino di Castrozza, la 19esima della corsa rosa, il gruppo ha lasciato spazio ai fuggitivi di giornata. Tra questi Esteban Chaves, il grimpeur colombiano reduce da un paio di stagioni tormentate a causa di malattie ed infortuni. Il corridore della Mitchelton ha staccato tutti sulla non difficile salita finale con una serie di scatti ed ha centrato la sua terza vittoria al Giro.

Nel gruppo dei migliori solo Miguel Angel Lopez ha trovato coraggio e spazio per attaccare guadagnando 44’’ sulla maglia rosa Carapaz.

Giro, 12 in fuga

La 19esima tappa del Giro d’Italia, da Treviso a San Martino di Castrozza, tornava a salire in montagna ma senza un tracciato particolarmente difficile e selettivo. Dopo due salite di 3° e 4° categoria la corsa affrontava il Passo Rolle, ma non nella sua interezza, piazzando l’arrivo a San Martino di Castrozza dopo un’ascesa per lo più al 5-6%.

Nelle fasi iniziali si è formata la fuga che ha caratterizzato tutta la corsa, composta da 12 corridori: Amaro Antunes, Andrea Vendrame, Esteban Chaves, Francois Bidard, Giovanni Carboni, Ivan Santaromita, Manuel Senni, Manuele Boaro, Marco Marcato, Marco Canola, Olivier Le Gac, Pieter Serry.

La Movistar si è disinteressata e nessun’altra squadra ha dato una spinta importante per tenere sotto controllo la situazione e giocarsi la vittoria di tappa. La fuga è così andata a guadagnare un vantaggio di una decina di minuti. Boaro ha poi provato una difficile azione solitaria dopo il Gpm di Lamon. Raggiunto il corridore della Astana è stato Canola a cercare di anticipare la salita finale, ma senza riuscire a guadagnare più di una ventina di secondi.

Lopez all’attacco

Nei 12 km della salita finale verso San Martino di Castrozza è stata subito chiara la superiorità di Esteban Chaves, il talentuoso colombiano che fu secondo al Giro 2016 ma che da allora ha vissuto momenti difficili a causa di una lunga serie di malanni e cadute.

Con una serie di scatti, alcuni un po’ telefonati, il corridore della Mitchelton ha selezionato il gruppetto andando a raggiungere Canola, ma Bidard, Vendrame, Antunes, Serry e Carboni lo hanno marcato strettissimo. Nonostante le pendenze modeste della salita Chaves è riuscito a fare il vuoto all’ennesimo scatto, ormai negli ultimi 3 km andando a conquistare un successo di grande valore per lui e per la sua Mitchelton, una delle squadre più deluse in questo Giro. Vendrame, condizionato da un salto di catena sulla salita finale, ha concluso con amaro secondo posto davanti ad Antunes e Carboni.

La corsa degli uomini di classifica ha offerto poche emozioni e non poteva essere altrimenti visto il percorso e la salita finale così veloce.

La Movistar ha controllato la corsa, poi la Astana ha dato un’accelerata per lanciare l’affondo di Miguel Angel Lopez. Carapaz ha lasciato fare, forte del vantaggio in classifica sul colombiano e la Movistar ha schierato in testa al gruppetto Mikel Landa, ormai calato nel ruolo di uomo d’appoggio. Lopez è riuscito a recuperare 44’’ e solo uno scatto di Majka e un paio di progressioni di Roglic prontamente annullate da Landa hanno movimentato un po’ il finale.

Carapaz ha conservato il vantaggio di 1’54’’ su Nibali e 2’16’’ su Roglic, alla vigilia dell’ultima tappa di montagna di domani dove qualcuno potrebbe anche tentare l’azzardo di un attacco da lontano per rovesciare la classifica.