La maglia rosa del Giro d'Italia 2019 cambia padrone dopo il tappone con arrivo a Courmayeur e finisce sulle spalle di Richard Carapaz. Lo scalatore della Movistar ha attaccato sulla salita di San Carlo e negli ultimi chilometri ha approfittato del marcamento ad oltranza tra Roglic e Nibali per dilatare a dismisura il suo vantaggio e centrare un clamoroso doppio colpo tra vitoria di tappa e maglia rosa. Si è rivisto un Simon Yates in crescita, mentre Zakarin e Mollema hanno pagato gli sforzi di ieri.

Giro, Roglic controlla la corsa

La tappa con quattro dure salite in sequenza è iniziata in piena bagarre con un primo attacco portato da Simon Yates, il grande sconfitto di queste prime giornate in montagna.

La mossa del britannico ha subito innescato la reazione degli altri leader e la situazione si è andata a ricompattarsi. Si è quindi formata una fuga di otto corridori, tra cui Masnada, Cattaneo, Ciccone e Amador, sui quali si è poi riportato un altro gruppetto con Damiano Caruso.

La Jumbo Visma di Primoz Roglic ha però deciso di fare sul serio oggi e prendersi la responsabilità della corsa tirando il gruppo a buon ritmo per non far prendere vantaggio ai fuggitivi. La corsa si è stabilizzata salendo a Verrogne e poi al Truc d’Arbe, finché sul San Carlo la situazione è esplosa definitivamente. Nibali ha subito rotto gli indugi trovando la pronta risposta di Roglic, Carapaz, Landa e Lopez, poi ha trovato il prezioso supporto di Caruso che ha dettato a lungo il ritmo dopo che sono stati raggiunti gli ultimi reduci della fuga.

Carapaz, la rosa in Ecuador

Sulle dure rampe del San Carlo, sempre sul 10%, Lopez e Nibali hanno provato ancora qualche timido attacco, ma è stato Richard Carapaz a partire più deciso e potente di tutti. Lo scalatore della Movistar ha fatto subito una certa differenza, dimostrando di avere qualcosa in più degli altri in salita, ma è stato soprattutto l’atteggiamento di Nibali e Roglic a dare una dimensione enorme alla sua azione.

I due hanno tenuto un buon passo per scollinare il San Carlo ad una trentina di secondi dal battistrada, seguiti da Lopez, Landa e Majka, ma dopo la discesa hanno rallentato vistosamente senza trovare un accordo per collaborare.

Questo ha permesso a Yates, Sivakov e Caruso di rientrare nella breve risalita verso Courmayeur e soprattutto a Carapaz di guadagnare tantissimo in una manciata di chilometri.

Il piccolo scalatore dell’Ecuador ha spinto con grande energia fin sul traguardo, andando a vincere la sua seconda tappa in questo Giro d’Italia e segnando un vantaggio di ben 1’32’’ su Yates, uscito dal gruppo inseguitore nel finale, a testimonianza dell’andatura ridotta. Nibali è arrivato a 1’54’’, battendo per il terzo posto e l’abbuono Majka, Landa, Lopez, Sivakov, Roglic e Dombrowski.

Hanno pagato lo sforzo di ieri sia Mollema, arrivato a quattro minuti, che Zakarin, che ne ha persi più di sette.

Ora la classifica generale vede il sorprendente Richard Carapaz portare la maglia rosa all’Ecuador e a una Movistar che sta correndo benissimo in queste tappe di montagna. Roglic è a 7’’ e contando sulla cronometro finale ha ancora una situazione favorevole, mentre per Nibali è a 1’47’’ e per lui non sarà facile recuperare tutto questo distacco concesso a Carapaz.