È passato ormai quasi un decennio dal periodo della rivalità tra Alberto Contador e Andy Schleck. I due campioni si dettero battaglia per alcune edizioni del Tour de France, anche se quello scontro che si preannunciava lungo e spettacolare si esaurì presto per il declino precoce del corridore lussemburghese. Sulla strada la sfida vide Contador nel ruolo del vincitore, due volte in maglia gialla con altrettanti secondi posti di Schleck, anche se l’edizione del 2010 fu poi stravolta nella classifica per la squalifica dello spagnolo.

La sfida del Tour 2010

Il Tour de France 2010 fu il momento più alto della rivalità tra Alberto Contador e Andy Schleck.

Il lussemburghese vinse la tappa di Morzine Avoriaz, prendendo poi la maglia gialla il giorno successivo a Saint Jean de Maurienne con 41’’ sullo spagnolo. L’episodio chiave della corsa avvenne nella tappa di Bagneres de Luchon, quando Contador attaccò sulla salita del Port de Balès mentre il rivale era costretto a fermarsi per un salto di catena. Il fuoriclasse spagnolo riuscì a strappare la maglia gialla a Schleck, portandola poi fino a Parigi dopo un bel testa a testa sul Tourmalet.

Contador arrivò sui Campi Elisi con 39’’ di vantaggio sull’avversario, conquistando così il suo terzo Tour de France. La classifica di quella corsa fu poi riscritta per il caso clembuterolo, la positività di Contador attribuita ad una contaminazione alimentare che portò alla squalifica dopo una lunghissima battaglia giudiziaria.

Dall’ordine d’arrivo di quel Tour fu cancellato anche Menchov, arrivato terzo sulla strada, portando così ad una classifica definitiva con il successo di Andy Schleck davanti a Samuel Sanchez e Jurgen Van den Broeck.

Schleck: ‘Il 99% dei dopati dà la colpa al sistema’

In un’intervista all’emittente belga Sporza, sempre molto vicina al Ciclismo, Andy Schleck è tornato a parlare di quel Tour che lo vide vincitore a tavolino.

L’ex corridore lussemburghese non ha fatto sconti al grande rivale per quella discussa squalifica, ritenendo la sua vittoria piena e legittima. “Alberto ha fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare, anche se lui lo nega ancora” ha dichiarato l’ex corridore della Saxo Bank, sottolineando come chi viene trovato positivo al doping spesso assume un atteggiamento da vittima.

“Il 99% di loro dice che era il sistema, che non è colpa loro, che è stata la pressione. Anche le persone alcolizzate se gli chiedi perché hanno cominciato ti dicono che hanno avuto un periodo duro con il lavoro o che sono stati lasciati dalla moglie. Sono tutte scuse, vogliono passare come vittime ma non lo sono”, ha dichiarato Schleck prima di parlare del Giro 2007, quello in cui arrivò secondo dietro a Danilo Di Luca, l’abruzzese che poi concluse la sua carriera con la radiazione per doping. “Oggi posso dire che non ho vinto il Giro d’Italia perché Di Luca si stava dopando. Non l’avevo mai detto prima, lo faccio ora per la prima volta”, ha concluso l’ex corridore lussemburghese.