È Davide Formolo a succedere ad Elia Viviani nell’albo d’oro dei Campionati Italiani di ciclismo in linea. Il corridore veronese ha conquistato il successo firmando un’autentica impresa, una di quelle che si vedono raramente nel Ciclismo moderno. La corsa sul circuito di Compiano si è confermata impegnativa ed è stata resa ancora più difficile per il gran caldo. Formolo ha attaccato insieme ad altri corridori a 3 giri dalla fine, quando mancavano ancora quasi 40 km. Il 26enne della Bora ha presto lasciato la compagnia andando via da solo e il gruppetto inseguitore sempre più ridotto non è più riuscito a riprenderlo.

Campionati Italiani, tanti tentativi di fuga

La corsa in linea dei Campionati Italiani a Compiano ha tenuto fede alle previsioni che indicavano una gara dura pur su un percorso senza salite particolarmente lunghe e difficili. I continui saliscendi, la pochissima pianura e il gran caldo hanno fatto selezione e portato la gara ad una sfida diretta tra i favoriti, con pochissimi gregari a disposizione, già a diverse decine di chilometri dall’arrivo, una situazione che ha premiato chi ha mostrato di avere gambe e coraggio.

La gara è iniziata a Borgo Val di Taro e dopo pochi chilometri si è formato al comando un drappello con Busato (Androni Sidermec), Garavaglia (Colpack), Bais (Cycling Team Friuli), Battaglin (Katusha) e Baldi (Overall). I fuggitivi hanno raggiunto un vantaggio di circa cinque minuti, finchè verso metà corsa un contrattacco con Ciccone (Trek Segafredo), Cattaneo (Androni), Ficara (Amore e Vita), Ravanelli (Biesse), Pasqualon (Wanty) e Fiorelli (Gragnano) è riuscito a riportarsi sulla testa formando un gruppo di dieci unità.

Il ritmo è rimasto sempre molto veloce, favorendo una consistente selezione.

Formolo da applausi

La corsa è rimasta sempre molto fluida, anche perché negli ultimi 50 km le squadre si sono ritrovate con pochi uomini e con poca possibilità di controllare i vari attacchi che si sono susseguiti. La fuga con Ciccone è stata annullata e a tre giri dalla fine è partita subito una nuova azione con Ballerini (Astana), Felline (Trek), Formolo (Bora), Mori (UAE), Masnada (Androni), Tizza (Amore e Vita).

Formolo ha presto staccato tutti i compagni di fuga, mentre da dietro ha provato a raggiungerlo senza successo Fabio Aru (UAE). Il Team Bahrain si è organizzato in funzione di Colbrelli, con anche Nibali nelle vesti di gregario di lusso, ma la presenza di un corridore molto veloce come il bresciano ha probabilmente rallentato la rincorsa e reso più difficile la collaborazione. Formolo ha così approfittato di una situazione tattica favorevole, con il gruppo inseguitore ridotto ad una ventina di corridori senza grande collaborazione, ma ha messo sulla strada forza e coraggio da applausi soprattutto nella penultima scalata alla salita di Strela quando è stato sul punto di essere raggiunto.

Il veronese ha però reagito e dietro la corsa è andata a scatti permettendogli di riguadagnare una trentina di secondi.

Il vantaggio è stato sufficiente per gestire l’ultimo giro, anche perché dopo il lavoro di Gabburo e Pozzovivo, l’unico vero affondo è arrivato da Ulissi (UAE) ormai in vista dello scollinamento. Il livornese non è riuscito a fare il vuoto e a riaprire una corsa già saldamente nelle mani di Formolo, che ha avuto tutto il tempo per godersi le ultime pedalate verso la sua maglia tricolore. Colbrelli ha vinto la volata per il secondo posto davanti a Bettiol e Ulissi.

Contemporaneamente a quello italiano si sono svolti anche i campionati nazionali negli altri paesi.

Tra le sfide più importanti si segnala il successo di Alejandro Valverde in Spagna, vittorioso in uno sprint a due su Luis Leon Sanchez, mentre in Germania il titolo è andato a Maximilian Schachmann, in Francia a Warren Barguil e in Gran Bretagna a Ben Swift. In Slovacchia ha vinto Juraj Sagan, il fratello maggiore di Peter che dunque dopo tanti anni tra maglie iridate e nazionali tornerà a vestire i normali colori della sua squadra di club.