Per molti, la Regina ha imboccato la parabola discendente e, del resto, all'età di 37 anni e con 72 titoli WTA all'attivo di cui 23 Slam, ci può anche stare. Però è in questo 2019 che Serena Williams sembra davvero irriconoscibile. L'avevamo lasciata ai US Open dell'anno scorso, sconfitta in finale dal ciclone Naomi Osaka. Nel 2019 finora il miglior risultato sono stati i quarti di finale raggiunti agli Australian Open, da Indian Wells in poi è iniziato il suo calvario: fuori nei sedicesimi per ritiro mentre era sotto di un set e di un gioco con Garbine Muguruza, ritirata anche Miami ed a Roma mentre al Roland Garros è stata fatta fuori nel sedicesimi da Sofia Kenin.

Oggi 'The Queen' è scivolata all'11° posto del ranking WTA e non sembra ipotizzabile, al momento, una svolta anche a causa dei troppo frequenti problemi fisici. Ma proprio da Parigi, quando il torneo era ancora in corso, le è giunto un incoraggiamento da parte di una ex campionessa. Secondo Gabriela Sabatini, Serena può ancora vincere e, del resto, ha una motivazione per farlo: le manca solo un'altra vittoria in un torneo del Grande Slam per eguagliare il record in tal senso della mitica Margaret Smith Court (24 Slam).

'Serena deve convincersi mentalmente'

L'ex tennista argentina è stata ospite d'onore a Parigi, durante il torneo del Roland Garros, dove ha ricevuto un premio prestigioso. Gaby è stata insignita del "Philippe-Chatrier", consegnatole dalla Federazione Internazionale di Tennis.

Tra le tante domande che le sono state rivolte durante la cerimonia di premiazione, anche un parere sull'attuale crisi della Williams e se, comunque, è ancora possibile per la tennista statunitense eguagliare o battere il record della Court. "Difficile rispondere a questa domanda - ha detto la Sabatini - anche perché bisogna valutare bene, torneo per torneo, soprattutto nel caso di Serena".

Ha poi voluto incoraggiarla. "Penso che se starà bene può farcela, se crede in se stessa e ritrova la fiducia allora può tornare a vincere, ma deve crederci mentalmente".

'Il tennis femminile oggi è più equilibrato'

Talento cristallino quello di Gabriela Sabatini che, probabilmente, in carriera ha vinto molto meno di quelle che erano le sue reali potenzialità.

Campionessa ai US Open nel 1990, finalista a Wimbledon nel 1991, quattro volte semifinalista agli Australian Open e cinque al Roland Garros, amatissima a Roma dove si aggiudicò per quattro volte gli Internazionali del Foro Italico, Gaby ha probabilmente avuto la sfortuna di incappare in un periodo quasi proibitivo del tennis al femminile. Il suo astro iniziò a splendere nel momento in cui l'immensa Martina Navratilova aveva imboccato il viale del tramonto, ma è stato offuscato da stelle di prima grandezza quali Steffi Graf e Monica Seles. Inoltre appese la racchetta al chiodo ancora molto giovane, a soli 26 anni nel 1996. Il suo parere sull'attuale panorama del tennis è quello di un maggiore equilibrio rispetto ai suoi tempi.

"Allora c'erano soltanto poche giocatrici a monopolizzare i tornei, mentre oggi accade quasi ogni giorno che spunti una nuova giocatrice, un nome nuovo che si prende la prima pagina dei giornali. Vedo giovani che arrivano fino in fondo nei tornei più importanti e credo che questo sia un bene, perché garantisce un continuo ricambio generazionale". Cosa che, a suo avviso, non accade tra gli uomini. "Nel circuito ATP dominano ancora Federer, Djokovic e Nadal e tutti hanno superato i 30 anni. Nel tour WTA, invece, accade spesso che le giocatrici di 20 anni vincano i tornei".