Il futuro immediato di Deontay Wilder è chiaro. Il prossimo 28 settembre metterà in palio la sua cintura di campione del mondo dei pesi massimi versione WBC contro Luis Ortiz. Si tratta di un rematch, dopo la sua vittoria per k.o sullo stesso pugile cubano a marzo dello scorso anno. Poi, stando ai rumors piuttosto insistenti, potrebbe arrivare il tanto atteso rematch contro Tyson Fury, dopo il pari dell'1 dicembre 2018 a Los Angeles. Il 'Bronze Bomber', però, in un'intervista concessa in esclusiva a Wolrd Boxing News, non esclude di poter disputare l'auspicato match di riunificazione del titolo dei pesi massimi prima di affrontare per la seconda volta il britannico.

'Tutto dipenderà dal rematch Ruiz vs Joshua'

Naturalmente nella boxe il condizionale è d'obbligo, quello che è accaduto ad Anthony Joshua lo scorso 1 giugno è solo l'ultima dimostrazione di come in questo sport un pugno possa cambiare rapidamente le carte in tavola (AJ in realtà ne ha presi molti di più). Evidente che, in caso di vittoria confermata da parte dell'attuale campione di quattro cinture, Andy Ruiz (Super WBA, IBO, IBF e WBO), sarebbe molto più facile organizzare un match di riunificazione alla luce delle tante trattative andate a vuoto in oltre un anno con Joshua. Fermo restando che, prima di ogni cosa, Wilder deve confermare il tuo titolo contro Ortiz. Tra le tante domande che gli vengono rivolte dal cronista c'è proprio questa, cosa accadrà se tanto lui quanto Ruiz dovessero uscire con le rispetture cinture in mano dai prossimi combattimenti e se il match per il titolo indiscusso dei pesi massimi possa avrebe priorità rispetto a quello contro Fury.

"Tutto è possibile nella boxe, vedremo cosa accade nei rematch. Ho sempre voluto unire tutte le cinture - sottolinea il campione WBC - e credo che quel momento stia arrivando. Quello che manca alla divisione dei pesi massimi: un campione, una faccia ed un nome ed è Deontay Wilder. Sono l'uomo giusto per questo". Wilder ammette di non essere più 'un ragazzino' ed a 33 anni vuole rivendicare tutti i titoli. Nel caso in cui Andy Ruiz si confermasse campione del mondo dopo il rematch con Joshua, una trattativa sarebbe più facile perché entrambi sono legati ad Al Haymon. "Non ho intenzione di restare sul ring fino a 40 anni, vorrei unificare la divisione e difendere un paio di volte i miei titoli, ma non può essere una storia molto lunga e non ho questa intenzione.

Sono entrato in questo gioco ed ora sono nella posizione giusta dalla quale potrei rititarmi". Wilder confessa dunque il suo obiettivo di finire la carriera imbattuto e, magari, con tutti i titoli dei pesi massimi in pugno. Non è un'impresa da poco, l'unico peso massimo ad esserci riuscito è stato Rocky Marciano. "Voglio che la gente mi apprezzi e mi ami finché sono sul ring. Quando non sei più in giro la gente si dimentica di te e, dunque, voglio che tutti mi apprezzino adesso perché la mia carriera non è più tanto lunga".

'Ruiz? Si goda il momento, finché dura'

Wilder ammettere di essere davvero felice per Andy Ruiz. "Diventare campione significa vivere giorni brillanti e provvedere alla tua famiglia.

Nessuno può sapere fino a quando questo durerà. In questo momento Ruiz deve abbracciare tutto e godersi l'attimo finché sarà il campione". Un pensiero anche ad Anthony Joshua, da molti definito 'finito' nel caso in cui non riesca a battere Ruiz nel rematch e riprendersi i titoli. Wilder non è di questo parere. "Non è mai finita, la gente pensa sempre che un pugile sia finito quando perde, ma non è così. Ci sono tanti che sono diventati campioni anche una seconda o una terza volta".