Novak Djokovic contro Roger Federer, la finale del singolare maschile di Wimbledon di domani pomeriggio, 14 luglio. Gli appassionati di Tennis sanno bene che non è una finale inedita, per ben due anni di fila l'attuale numero uno del mondo trovò sulla sua strada il fuoriclasse svizzero, nel 2014 e nel 2015 e in ambedue le circostanze sollevò il trofeo. I bookmakers lo danno favorito, anche se c'è da dire che il suo cammino verso la finale è stato tutt'altro che ostico. La semifinale contro Roberto Bautista Agut è stata combattuta nei primi due set, poi Djokovic ha iniziato a giocare il suo tennis: sa essere letale ed in questo momento, senza dubbio, merita il primo posto nella classifica Atp.

Tuttavia le finali contro Federer rappresentano sempre un'incognita, specie se si disputano sull'erba londinese di cui lo svizzero conosce ogni singolo filo. "So bene che su queste superficie è fortissimo, lo esalta più di ogni altra - dice il campione serbo - e, pertanto, sono consapevole di quello che mi aspetta".

'Con Roger due finali epiche'

Dal suo punto di vista, quindi, non c'è nulla di peggio che affrontare Federer a Wimbledon, per diversi fattori. Primo tra tutti la velocità della superficie che sembra fatta apposta per le caratteristiche del 'maestro'. "Roger è estremamente veloce e, per questo motivo, si adatta alla perfezione all'erba di Wimbledon. Nessuno qui sa rubare il tempo all'avversario come lui, senza contare che ha tanta esperienza.

A giocatori come me o Nadal piace avere un pò di tempo a disposizione che Federer non ti consente, una pressione costante con cui dovrò fare i conti. Ho giocato due finali contro Roger, due partite epiche. So bene di cosa è capace".

'Gioco per vincere tornei come questo e restare numero uno del mondo'

Tra i fattori di cui dovrà tener conto anche quello del pubblico del Centrale che sarà schierato in gran parte a sostegno di Federer.

"Il pubblico contro? Non sarebbe la prima volta - ammette Nole - perché in passato mi è accaduto spesso. Anche in questo caso so cosa aspettarmi, non è certamente una sorpresa". Nelle sue dichiarazioni a caldo, dopo il match vinto con Bautista Agut, Djokovic ha parlato di "sogno diventato realtà". Sebbene conosca a menadito l'atmosfera di Wimbledon e quanto sia importante vincere sulla prestigiosa erba del Centrale già conquistata quattro volte in passato, per lui rimane una sensazione unica.

"La finale di Wimbledon resta la partita che ho sempre sognato di fare, fin da quando ero bambino. Dunque, come sempre, darò tutto". Djokovic, come Federer o Nadal, in carriera ha vinto tutto, ma esattamente come i suoi colleghi ha ancora tanta fame. "Nella mia carriera ho vinto abbastanza da potermi considerare soddisfatto e smettere, ma mi diverto ancora ed ho sempre voglia di vincere. Gioco ancora per vincere tornei come Wimbledon e restare il più a lungo possibile numero uno del mondo".