La Planche des Belles Filles, primo arrivo in quota del Tour de France 2019, si conferma una salita fortunata per il Ciclismo italiano. Dopo le vittorie di Nibali e Aru degli anni scorsi, stavolta Giulio Ciccone ha conquistato la maglia gialla. Lo scalatore abruzzese si è inserito in una fuga da lontano ed ha battagliato sulla salita finale con Dylan Teuns, che si è aggiudicato la tappa. Landa è stato il più aggressivo tra gli uomini di classifica, ma nel finale Geraint Thomas ha allungato su tutti mettendo in chiaro che per il successo finale ci sarà da fare i conti con lui.

Ha deluso Bardet, ed anche Nibali non è riuscito a tenere il passo dei migliori.

Tour de France, Ciccone subito all’attacco

La sesta tappa del Tour de France con arrivo in quota a Planche des Belles Filles era il primo contatto con la montagna, un test importante per capire i valori in campo in un su e giù tra le salite dei Vosgi. Subito si è formata al comando una fuga di quantità e qualità, con 14 corridori tra cui Ciccone, Wellens, De Gendt, Teuns, Politt, Meurisse e Pasqualon.

Il gruppo non ha reagito, lasciando quasi dieci minuti agli attaccanti, con la Deceuninck Quickstep della maglia gialla Alaphilippe che non ha trovato collaborazione da altre formazioni interessate al successo di tappa. Davanti De Gendt ha provato ad andarsene da solo sul Col de Croix, ma Ciccone ha sfruttato il compagno di squadra Bernard per annullare il tentativo del pericoloso corridore belga.

La Movistar ha poi preso il comando delle operazioni in gruppo, aumentando decisamente il ritmo e demolendo il distacco dai battistrada impiegando anche Valverde in un lavoro di supporto a Landa e Quintana.

Prova Landa, ma Thomas è il più brillante

Il lavoro dei Movistar non ha però messo in dubbio la buona riuscita della fuga e Ciccone ha cominciato sempre più seriamente a pensare al doppio colpo tra vittoria di tappa e maglia gialla.

La Cote de Chevreres ha ridotto i fuggitivi a quattro, con lo scalatore abruzzese insieme a Dylan Teuns, Tim Wellens e Xandro Meurisse. Sulla scalata finale di Planche des Belles Filles anche Wellens ha ceduto e subito dopo è toccata la stessa sorte a Meurisse. Teuns si è rivelato però un avversario tosto per Ciccone: il belga ha atteso l’ultima rampa in sterrato con pendenze fino al 20% per piazzare un forcing che ha costretto lo scalatore della Trek a cedere. Teuns è così andato a vincere, ma Ciccone, dopo aver corso soprattutto pensando alla vittoria di tappa, ha trovato in premio la maglia gialla.

Il ritmo del gruppo non è stato insostenibile sulla salita finale.

La Movistar ha lavorato ancora con Valverde, lasciando poi il testimone alla Ineos, che però non si è dimostrata così forte come ci si aspettava. La squadra britannica ha avuto un buon supporto solo da Kwiatkowski, mentre gli altri gregari di lusso non sono stati così brillanti.

Ad aprire le ostilità in gruppo è stato Mikel Landa con un bell’attacco a tre chilometri dall’arrivo che ha spronato Pinot ad aumentare il ritmo con i suoi compagni. Alaphilippe ha poi dato la sua classica fiammata nel finale riprendendo lo spagnolo, ma si è piantato sull’ultima durissima rampa dando spazio alla bella rimonta in progressione di un potente Geraint Thomas. Il gallese è stato il più brillante degli uomini di classifica, arrivando appena davanti a Pinot, con Quintana e Buchmann a 7’’, Fuglsang, Landa, Bernal e Porte a 9’’, Yates e Martin a 14’’ e Uran a 18’’.

Non ha tenuto il passo nel finale Nibali, molto in difficoltà nell’ultimo chilometro e a 50’’ da Thomas, appena davanti ad Aru, che si è gestito in maniera più lineare e alla grande delusione Bardet, vero sconfitto della tappa.

Con questi distacchi Ciccone ha conquistato la maglia gialla con appena 6’’ su Alaphilippe e 32’’ su Teuns. Thomas è a 49’’ e torna ad essere il punto di riferimento, con Bernal a 53’’ e Pinot a 58’’. Nibali è scivolato a 1’56’’ e sarà interessante capire come vorrà gestire ora il suo Tour de France.