Il 27 luglio 2019 verrà ricordato come il giorno della vittoria di Egan Bernal al Tour de France e per la bellissima impresa di Vincenzo Nibali sull'arrivo di Val Thorens. Ma questa stessa data, non può non portare gli appassionati di Ciclismo indietro con la memoria di 21 anni, al 1998, quando Marco Pantani scrisse una giornata di sport memorabile sempre sulle strade francesi.

Un avversario forte e un percorso ostico

Il 27 luglio 1998 s correva la 15a tappa del Tour de France, la Grenoble - Les Deux Alpes di 189 km, un classico tappone di montagna ricco di asperità, con Croix de Fer, Col du Telegraphe e Col du Galibier, prima dell'arrivo a Les Deux Alpes.

In testa alla classifica c'è il tedesco Jan Ullrich con 1'11 su Julich e 3'01 su Luc Leblanc e Marco Pantani.

Il distacco è importante ma non impossibile per uno scalatore come Marco, anche se Ullrich è un passista/scalatore fortissimo a cronometro che, l'anno precedente, ha demolito qualsiasi avversario, stravincendo l'edizione 1997 del Tour con oltre 9 minuti di vantaggio su Virenque e quasi 15 proprio sul Pirata. Un avversario difficile, in gran forma e che non sembra avere punti deboli.

In realtà, il problema principale è un altro. Si è già corsa una tappa a cronometro di 58 km, vinta naturalmente dal tedesco, ma gli organizzatori, non contenti, ne hanno piazzata un'altra di 52 km prima di arrivare a Parigi.

Di conseguenza, i tre minuti di svantaggio per Marco sono in realtà almeno 6 o 7. Serve quindi un'impresa d'altri tempi, un numero alla Coppi o alla Bartali.

L'attacco sul Galibier

Dopo aver passato le prime montagne, si arriva sul Galibier. La giornata è delle peggiori, fa freddo e c'è una pioggia torrenziale. Ullrich sembra controllare bene su Pantani e Leblanc, mancano ancora una cinquantina di chilometri all'arrivo quando, in telecronaca, a quattro chilometri dalla cima della durissima montagna, la voce familiare di Adriano De Zan chiede a Davide Cassani: "Potrebbe partire Pantani?".

La risposta del futuro CT della Nazionale è profetica: "Pantani mani basse, Ullrich continua a voltarsi...se sta bene, parte adesso! Eccolo, difatti parte...e Ullrich non risponde!". E Marco partì, bagnato come un pulcino, ma leggero come un'aquila, verso la gloria eterna e la leggenda, verso un traguardo che lo avrebbe portato in Maglia Gialla a Parigi.

Intelligentemente, vede Leblanc e prova ad aspettarlo, ma il francese non ha il passo per stargli dietro. In realtà, in montagna nessuno ha mai avuto il passo di Marco, troppo forte per tutti, perfetto per ogni salita. Utilizza un rapporto più duro degli altri e il vantaggio aumenta rapidamente, infatti dopo soli 2 km ha preso 1'15 al gruppetto comprendente Ullrich.

La picchiata e la salita verso Les Deux Alpes

Cassani e De Zan sono esaltatissimi. Ad un certo punto, il commentatore sportivo sentenzia: "Incredibile, erano anni che non vedevamo un'azione esaltante e splendida come questa!". Ed ha ragione, l'azione del romagnolo è fantastica, continua a spingere galvanizzato dal vantaggio che tende ad aumentare.

Scollina sul Galibier, dove Orlando Maini lo attende con una mantellina. Per un attimo si ferma, i tifosi restano col fiato sospeso, ma perde solo qualche secondo per coprirsi bene e ripartire meglio. Ullrich passa a quasi tre minuti, Marco è già ad un passo dalla testa della classifica.

L'apoteosi e la Maglia Gialla

La discesa dal Galibier è ripida e resa ancor più pericolosa dalla pioggia battente, ma Marco ha soltanto un'obiettivo, mettere tra sé e gli avversari più minuti possibili. A pochi km dall'arrivo, nonostante la sua conosciuta eleganza Adriano De Zan esclama: "Una legnata, signori. Una legnata pazzesca". E' la verità, perché Pantani arriva a Les Deux Alpes dopo quasi 6 ore di corsa alzando le braccia al cielo, infliggendo distacchi da leggenda agli avversari: Bobby Julich arriva dopo 5'43, Jan Ullrich addirittura a 9 minuti.

E' il tripudio, una marcia trionfale che lo porterà al trionfo del Tour 1998 e a compiere la storica doppietta Giro-Tour. Sono trascorsi 21 anni ma, quando riguardiamo quelle immagini, diventa difficile trattenere le lacrime. E il pensiero va al ragazzo di Cesenatico, scomparso troppo presto, e alle sue strabilianti imprese.