Ancora una volta è Thibaut Pinot a dover indossare i panni del campione sfortunato al termine di una grande corsa a tappe. Se già nella scorsa stagione si era dovuto ritirare dal Giro d’Italia al penultimo giorno e con il podio ormai in mano, stavolta l’uscita di scena dal Tour de France del corridore della Groupama è stata ancora più amara. Dopo aver staccato tutti i rivali ed essersi dimostrato il più forte in montagna nelle tappe pirenaiche, il francese si è infortunato alla vigilia delle frazioni alpine. Dopo aver resistito sul Galibier, Pinot si è dovuto arrendere, ritirandosi da un Tour de France in cui probabilmente si sarebbe giocato il successo con Egan Bernal.

Pinot: ‘Per dimenticare dovrò vincere il Tour’

Stavolta sembrava davvero la grande occasione della carriera per Thibaut Pinot. Lo scalatore della Groupama, da anni atteso come il campione in grado di riportare la Francia a vincere il Tour, sembrava aver messo insieme tutti i pezzi per poter conquistare la maglia gialla: un’eccellente condizione fisica, l’esperienza, una squadra compatta e soprattutto una convinzione e solidità mentale mai viste in passato.

L’unico momento critico nelle prime due settimane di Tour de France di Pinot è stata la tappa di Albi condizionata dal vento in cui ha accumulato 1’40’’ di ritardo. Ma quella giornata difficile è stata poi cancellata dalle splendide prestazioni sui Pirenei che lo hanno riportato in zona podio.

Tutto però è stato vanificato da un infortunio muscolare, probabilmente causato da un episodio avvenuto nella tappa di Gap, quando per evitare una caduta ha colpito il manubrio con una gamba. Pinot ha cominciato ad accusare dei dolori muscolari il giorno successivo sull'Izoard, ha resistito senza perdere contatto dai migliori, ma nella tappa successiva è stato costretto ad abbandonare tra le lacrime.

“Non so cosa ho fatto per meritare tutto questo” ha dichiarato Pinot a L’Equipe con un po’ di fatalismo. “Ho fatto sette Tour e mi sono dovuto ritirare per quattro volte quando in altre corse non ho mai abbandonato. Succede solo nei grandi giri, che sono le mie corse. Per dimenticare tutto questo mi servirà una vittoria. Un podio non basterà, per dimenticare tutto dovrò vincere il Tour de France” ha continuato il vincitore del Giro di Lombardia.

‘Su Lautaret e Galibier con una gamba sola’

Pinot ha rivissuto i momenti angosciosi che lo hanno portato fino all'inevitabile ritiro. “Sul Lautaret pedalavo con una gamba sola. Andavamo su con la moltiplica più grande e il muscolo faceva davvero male. Io stavo aspettando il Galibier, per poter andare con la corona piccola e pedalare con più flessibilità. Nella mia testa ero ancora forte e il muscolo era caldo.

Ero dolorante ma potevo superarlo. Non so se avrei potuto seguire Bernal senza l’infortunio, io ero su una gamba sola, tutto qui. La discesa invece è stata orribile, non riuscivo ad accelerare” ha raccontato Pinot.

Lo scalatore francese ha però ammesso che questa sfortunata esperienza ha cambiato il suo rapporto di amore e odio con il Tour de France, la corsa messa da parte nelle scorse stagioni in favore del Giro d’Italia. “Mi sono reso conto che puoi vincere qualsiasi gara, puoi essere il Campione del Mondo, ma solo il Tour de France può renderti un corridore che la gente non dimenticherà. Ecco perché voglio tornare” ha spiegato lo scalatore francese.

Thibaut Pinot ha già in mente il prossimo assalto al Tour, anche perché questa stagione è ormai compromessa dall'infortunio.

Il corridore della Groupama dovrà infatti osservare un periodo di riposo di tre settimane per recuperare dalla lesione al vasto mediale della gamba sinistra, e dunque non potrà recuperare per la Vuelta Espana. Pinot potrebbe tornare a correre in alcune gare di fine stagione, ma soprattutto pensando già al 2020. “Nella mia testa sono già alla prossima stagione” ha dichiarato il vincitore del Lombardia. Il programma di Pinot per il 2020 sarà incentrato sul Tour de France, ma anche sulle Olimpiadi di Tokyo e i Mondiali, entrambi su percorsi adatti ai grandi scalatori.