Proprio nell'edizione in cui è stato messo più in difficoltà il Team Ineos ha centrato il più grande dei risultati al Tour de France, la doppietta con il primo e secondo posto finale di Egan Bernal e Geraint Thomas. Nella decennale storia della Sky, di cui il Team Ineos è la naturale prosecuzione, solo nel 2012 la classifica finale aveva visto un epilogo analogo con Wiggins e Froome alle prime due piazze. Se allora la corsa era stata dominata in lungo e in largo dallo squadrone britannico, che aveva superato anche un duro attrito interno tra i suoi due campioni, stavolta non c’è stata una vera supremazia di gruppo della Ineos.

Geraint Thomas si è però fatto trovare pronto nonostante la caduta rimediata al Giro di Svizzera poche settimane prima del via del Tour, ed Egan Bernal ha confermato di essere un talento raro già pronto a primeggiare ad appena 22 anni.

Thomas: ‘Questa squadra è incredibile’

La forza dei suoi due leader è stata sufficiente al Team Ineos per venire a capo di una corsa che ad un certo punto era diventata molto complicata, soprattutto per l’impetuosa entrata in scena nei giochi per la classifica di Julian Alaphilippe.

Al contrario della doppietta del 2012 maturata tra molte polemiche interne, stavolta tra Thomas e Bernal non ci sono stati problemi.

Il gallese campione in carica era arrivato al Tour de France come il corridore protetto della squadra, ma il passaggio di ruoli è avvenuto in maniera del tutto naturale. Il giovane colombiano ha preso possesso della guida del team in punta di piedi e con un pieno merito acquisito sulla strada, ed anche il compagno, pur nell'amarezza di non aver confermato il successo di un anno fa, si è allineato alle esigenze del team.

“Due anni fa ero qui con una clavicola rotta, non potevo guidare la mia bicicletta. Due anni dopo sono deluso di non aver vinto il mio secondo Tour de France” ha dichiarato il corridore gallese dopo l’ultima tappa.

“Ma sono orgoglioso di come sono riuscito a rimettermi in forma” ha continuato Thomas alludendo all'incidente che ha avuto al Giro di Svizzera a metà giugno.

“Non è stato un percorso facile arrivare al Tour e neanche la corsa stessa, ma questa squadra è incredibile ed è stato un piacere essere parte della prima delle molte vittorie di Egan. Salire sul podio in seconda posizione è ancora un grande risultato” ha aggiunto il vincitore dell’edizione 2018.

‘Contento di tornare a casa’

Il 33enne di Cardiff non ha nascosto quanto sia stato impegnativo questo Tour de France, anche sul piano mentale, fin dalla marcia di avvicinamento, ed ora l’unica necessità è quella di staccare la spina e ricaricare le energie. “Sono contento di tornare a casa, chiudere la porta e spegnere tutto” ha dichiarato Geraint Thomas, che non ha ancora fissato un calendario di corse per il finale di stagione.

“A livello emotivo, mentale e fisico mi ha prosciugato. È ancora divertente, è l’apice dello sport, è quello che sogni di fare da bambino, ma allo stesso tempo è stato un duro lavoro e non vedo l’ora di spegnere tutto” ha concluso Thomas.