Le prime giornate di Tour de France hanno dato dei buoni riscontri a Fabio Aru, in attesa dell’arrivo in salita di oggi a Planche des Belles Filles. Reduce da un delicato intervento e da un lungo stop, lo scalatore sardo ha risposto presente quando la corsa si è accesa sulle prime brevi salite, restando staccato solo nella terza tappa per un episodio sfortunato. Il corridore della UAE Emirates è rimasto vittima di un problema meccanico in un momento chiave della corsa ed è stato costretto a due soste dopo aver pedalato per qualche chilometro su una bicicletta dell’assistenza neutra.

Nonostante l’inconveniente Aru non ha desistito ed è riuscito a limitare i danni.

Aru: ‘Impossibile andare avanti’

Quello che è successo a Fabio Aru nella terza tappa del Tour de France, vinta lunedì scorso da Julian Alaphilippe, è uno dei tanti episodi che accadono in corsa e che sfuggono alle telecamere. Dopo la salita di Cote de Mutigny, quella in cui il vincitore della Sanremo si è involato verso il successo e la maglia gialla, Fabio Aru è stato costretto ad un doppio stop a causa di un contatto con George Bennett che ha danneggiato il suo deragliatore.

“Ho rotto l’intero deragliatore, era impossibile andare avanti” ha raccontato il vincitore della Vuelta 2015. Purtroppo per il corridore sardo in quel frangente la giuria aveva bloccato le ammiraglie dietro al secondo gruppo, nel quale era rimasto Mike Teunissen, ancora in maglia gialla.

Aru è stato così assistito dalla macchina del servizio neutrale che gli ha passato una delle biciclette dal caratteristico colore giallo a disposizione di tutti i corridori. La bici però non si è rivelata delle dimensioni giuste per il corridore della UAE che si è trovato in grande difficoltà nel suo tentativo di rientro in gruppo.

‘La sella era troppo alta’

Aru è comunque andato avanti per un po’ con la bici gialla, cercando di fare il possibile per limitare i danni. “Ho dovuto prendere subito la bici Mavic per via dello sbarramento che bloccava le ammiraglie, perché la maglia gialla si era staccata. La sella però era troppo alta perché potessi continuare davvero, non potevo pedalare” ha raccontato Aru.

“Se la sella è un po’ bassa puoi ancora pedalare, ma se è troppo alta non puoi andare” ha aggiunto l’ex Campione d’Italia. Finalmente poi il corridore della UAE è stato raggiunto dall'ammiraglia della squadra e con una seconda sosta ha preso la sua Colnago di scorta con cui ha concluso la tappa. Per colpa di questo sfortunato episodio Aru non è più riuscito a rientrare in gruppo, concludendo con un distacco di 1’22’’ da Alaphilippe e di 51’’ dal plotone con gli uomini di classifica come Bernal, Thomas e Nibali.