La tappa con l’arrivo sul mitico colle del Tourmalet, una delle più attese del Tour de France, non ha offerto grandi scatti e attacchi tra i big della classifica, ma crisi e distacchi in una corsa che sta diventando ad eliminazione.

Bardet è crollato già sul Soulor, mentre Quintana ha ceduto nettamente sul Tourmalet dopo un lungo lavoro dei suoi compagni in testa al gruppo. Alaphilippe ha invece dimostrato solidità e brillantezza guadagnando ancora terreno pesante sul suo diretto inseguitore in classifica generale, Geraint Thomas, in difficoltà nell’ultima parte della salita.

La tappa è andata a Thibaut Pinot che ha anticipato la maglia gialla e gli altri superstiti del gruppo dei favoriti nelle ultime centinaia di metri.

Tour de France, Nibali all’attacco

La tappa 14 del Tour de France era una delle più attese di tutta la corsa, su un percorso breve ma con le salite pirenaiche al Soulor e soprattutto l’arrivo in vetta al leggendario Tourmalet. La corsa è entrata subito nel vivo con Vincenzo Nibali che si è impegnato a fondo per cercare di portare via una fuga, obiettivo riuscito insieme ad altri tredici corridori tra cui Sagan e Wellens.

Il gruppo però oggi non ha concesso spazio. La Movistar ha preso decisamente il comando delle operazioni aumentando l’andatura sul Soulor e facendo immaginare un attacco di Quintana e Landa. Bardet ha presto perso contatto uscendo definitivamente dalla contesa per la classifica.

La fuga è stata raggiunta, con Nibali ripreso prima dell’inizio del Tourmalet e Gesbert che è stato l’ultimo ad arrendersi sulla salita finale.

Il Tourmalet ha subito fatto altre vittime eccellenti in una corsa ad eliminazione sempre più spietata. Adam Yates è stato tra i primi a staccarsi ed anche Daniel Martin ha dovuto cedere.

Alaphilippe sempre più in giallo

La svolta della corsa è però avvenuta verso metà della scalata al Tourmalet, quando Nairo Quintana ha cominciato a perdere posizioni, scivolando in coda, per poi perdere contatto mentre i suoi gregari ancora stavano tirando in testa al gruppo.

Il colombiano non si è più ripreso e la sua scalata è diventata sofferenza pura rendendo incomprensibile la strategia adottata dalla squadra.

Davanti prima la Groupama con Gaudu e poi la Jumbo Visma con De Plus e Bennett hanno preso il controllo della corsa, mentre la Ineos è apparsa piuttosto vulnerabile lasciando presto i due leader Bernal e Thomas da soli.

Pur senza attacchi veri e propri il ritmo ha costretto alla resa anche Richie Porte e Enric Mas, mentre Alaphilippe non ha mai avuto quel cedimento che in molti aspettavano in questo primo vero contatto con l’altissima montagna. È stato invece Geraint Thomas ad appesantirsi improvvisamente in vista dell’ultimo chilometro e perdere così contatto da un gruppo ridotto ormai ai soli Alaphilippe, Pinot, Landa, Bernal, Buchmann e Kruijswijk.

Thibaut Pinot ha poi accelerato negli ultimi 300 metri creando un piccolo gap e andando a vincere, con Alaphilippe che ha regolato gli altri a 6’’. Thomas ha pagato 36’’, un distacco pesante e preoccupante. Mas ha pagato una brutta giornata perdendo quasi 3’, mentre Quintana ha concluso il suo calvario a 3’24’’, appena davanti a Fabio Aru, che giorno dopo giorno continua a fare dei piccoli passi avanti.

La classifica vede ora Alaphilippe allungare in maniera decisa e alimentare il sogno di vincere questo Tour che i francesi aspettano da oltre trent’anni.

Il corridore della Deceuninck ha ora un vantaggio di 2’02’’ su Thomas e 2’14’’ su Kruijswijk. Domani il Tour proporrà l’ultima tappa sui Pirenei con l’arrivo in salita a Prat d’Albis.