Lo sport ci regala spesso momenti meravigliosi e, a volte, gli appassionati collegano un periodo particolare o un anno specifico ad eventi e manifestazioni sportive. Se si pensa al 1982 la memoria degli sportivi vola ad Enzo Bearzot e agli eroi del Mundial spagnolo di calcio.

Il 1998, a livello sportivo, è un anno di grandissime soddisfazioni e amare delusioni. Quest'ultime arrivano proprio dal calcio, che vede protagonisti in negativo gli Azzurri al Mondiale di calcio in Francia, con una bruciante eliminazione ai quarti di finale ad opera proprio dei padroni di casa.

Per di più, ai rigori.

La vittoria al Giro e la partenza per il Tour

Lo sport che ci regala momenti di immensa felicità è sicuramente il Ciclismo, che un nome e un cognome nel protagonista assoluto di quegli anni meravigliosi. Marco Pantani.

Il ragazzo di Cesenatico esplose all'improvviso al Giro del 1994, con due vittorie consecutive e l'indimenticabile scalata sul Mortirolo e sul santa Cristina che mise in ginocchio sua maestà MIguel Indurain. Forza, coraggio, intelligenza, personalità e un fisico perfetto per la montagna, le armi di questo esile ciclista dal sorriso timido e lo sguardo intenso.

In pochissimi anni, nonostante due gravissimi infortuni, Marco scrive pagine leggendarie di ciclismo e, nel 1998, finalmente riesce a coronare il suo sogno e vincere meritatamente il Giro d'Italia.

L'intero Paese è in festa, lo conoscono anche coloro che non hanno mai seguito il ciclismo. Naturalmente, tra premiazioni e ospitate in tv, dopo la fine della Corsa Rosa praticamente non si allena, anche perchè non c'è in previsione la partecipazione al Tour de France.

La scomparsa improvvisa di Luciano Pezzi, uomo di grande esperienza e carismatico consulente tecnico molto vicino a Pantani, interrompe i vari festeggiamenti e Marco decide di andare al Tour, riprendendo ad allenarsi solo 10 giorni prima dell'inizio dell'importante gara.

Una partenza difficile

Otto ore di allenamento giornaliero e una dieta ferrea lo portano in discrete condizioni alla partenza della Grande Boucle ma la mancanza di gare si fa sentire e l'inizio è durissimo. I papabili vincitori dell'edizione 1998 sono Leblanc, Berzin, il superfavorito Jan Ullrich, Riis, Zulle e Virenque, con gli ultimi due che saranno squalificati dopo lo "scandalo Festina".

Pantani è un outsider, perchè fuori forma e perchè ha speso tantissimo al Giro. Tra il cronoprologo iniziale e l'infinita crono di 58 km alla 7' tappa, dopo una settimana si ritrova già ad oltre 5 minuti dal favoritissimo Ullrich. Inoltre, alla penultima tappa, c'è in programma un'altra cronometro di ben 52 km.

Sono anni in cui i ciclisti come Ullrich e Indurain sono favoriti da decine e decine di chilometri a cronometro, che diventano impossibili da recuperare in montagna.

Le montagne amiche e l'eroica tappa del Galibier

Ma il Pirata cresce giorno dopo giorno e nella 10' tappa Pau-Luchon, con uno piccolo scatto nel finale, rosicchia una trentina di secondi al campione tedesco e il giorno successivo, nonostante il caldo infernale, vince splendidamente la tappa che porta a Plateau de Beille e rifila oltre 1'30" agli avversari.

Un lavoro splendido, che non è sufficiente per vincere la corsa francese. Serve una tappa da leggenda, un'azione d'altri tempi. Pantani è a 3'01" da Ullrich e mancano sette tappe al termine. Il 27 luglio si corre la Grenoble - Les Deux Alpes e ci sono da scalare tre grandi cime, compreso il monumentale Galibier.

Sotto una tormenta di pioggia, Marco scatta ad oltre 50 km dal traguardo e arriva solitario e braccia al cielo, infliggendo distacchi impressionanti ai suoi avversari con Ullrich che arriva a circa 9 minuti. Un'impresa leggendaria, che lo veste di Giallo e lo consegnerà per sempre alla storia del ciclismo e dello sport in generale. Una vittoria dedicata, subito dopo l'arrivo, a Luciano Pezzi.

Il tedesco ci prova il giorno dopo sul Col de la Madeleine ma il romagnolo non molla un centimetro e nella crono finale limita i danni. A Parigi è un trionfo.

Doppietta Giro - Tour come Gimondi

Marco Pantani aggiunge il trionfo al Tour de France alla vittoria del Giro d'Italia e realizza così la doppietta Giro- Tour, impresa riuscita prima di lui a soli sei ciclisti, tra i quali Coppi, Merckx, Hinault e Indurain. Una doppietta immortale, abbellita da imprese sensazionali ed emozioni irripetibili.