Il Ciclismo e il Giro di Polonia si sono rimessi in moto con un peso sul cuore che resterà a ancora a lungo. Due giorni fa la corsa polacca è stata funestata dal terribile incidente che è costato la vita al giovane talento belga Bjorg Lambrecht, un ragazzo di appena 22 anni che era una delle stelle nascenti del ciclismo mondiale. Il corridore della Lotto Soudal è finito contro un ponticello di cemento a bordo strada dopo aver perso il controllo della sua bicicletta e, nonostante la velocità non particolarmente sostenuta, l’impatto è stato fatale.

Ieri la corsa è stata neutralizzata per riflettere e per ricordare lo sfortunato ragazzo belga, ma oggi lo spettacolo ha ripreso il suo corso ed anche i compagni di Lambrecht sono ripartiti per la quinta tappa.

Wallays: ‘Ora le circostanze non contano più’

Tra i corridori della Lotto Soudal presenti al Giro di Polonia c’è anche Jelle Wallays che aveva un rapporto molto stretto con Lambrecht essendo stato suo compagno di camera alla scorsa Vuelta Espana, la corsa di debutto del ragazzo belga nei grandi giri. Wallays era poco più avanti del suo giovane compagno nel momento in cui è avvenuto l’incidente fatale e, pur non avendo visto la caduta, si è reso conto che la situazione era particolarmente grave.

“La notizia della caduta di Bjorg mi è arrivata dall’orecchio. Ho sentito che c’era panico, ho subito capito che era una cosa seria” ha dichiarato il corridore della Lotto Soudal che ha rivissuto la terribile giornata di tre anni fa quando un altro suo compagno di squadra, Stig Broeckx, fu ridotto in coma dopo essere stato travolto da una moto del seguito della corsa.

“Per me è stata una sensazione di deja-vu, avevo già sperimentato tutto con Stig. Lui per fortuna è ancora vivo, sa ancora ridere e scherzare, purtroppo non è così per Bjorg” ha continuato Wallays ricostruendo poi i momenti dell’incidente, avvenuto nelle fasi iniziali della corsa, in un momento apparentemente molto tranquillo, su una strada larga, dritta e in leggera salita.

“Pioveva, ma non così forte. Ha avuto sfortuna, ha colpito qualcosa, un riflettore che serve per il traffico o qualcos’altro, si è sbilanciato ed è caduto. Le circostanze non contano più, è stato un incidente stupido. Non stavamo neanche andando molto veloci, sui 30-35 all’ora, è stata solo sfortuna” ha dichiarato Wallays.

Sui social hanno poi cominciato a circolare i video che i tanti spettatori abitualmente effettuano con gli smartphone al passaggio dei corridori, ed anche l’attimo dell’incidente a Lambrecht è stato ripreso. Le immagini confermano che si è trattato di un episodio sfortunatissimo, quasi inimmaginabile. Il corridore ha perso il controllo della bicicletta in un tratto di strada dritta e larga, forse per aver colpito un segnalatore luminoso del traffico.

Lambrecht e la sua bici sono partiti come impazziti verso il bordo della strada dove il corridore è finito contro un ponticello di cemento.

‘Era ansioso di imparare’

Wallays ha avuto solo parole di elogio e tanti ricordi per il suo giovane compagno di squadra, con cui ha condiviso un’esperienza importante, la Vuelta Espana dello scorso anno, il primo grande giro per Lambrecht. “Eravamo compagni di camera alla Vuelta. Ho degli ottimi ricordi, lui era sempre ansioso di imparare, mi faceva tante domande ed io ero felice di aiutarlo” ha ricordato il corridore belga che con i suoi trent’anni era un punto di riferimento per Lambrecht.

“Lui rideva sempre, era sempre sorridente ma anche un grande combattente.

Aveva tanto da offrire e non vedevo l’ora di correre di nuovo la Vuelta con lui. Aveva fatto tanti progressi negli ultimi mesi e sapevo che avrebbe fatto qualcosa di bello alla Vuelta. Ci mancherà tanto, lo porteremo sempre nei nostri cuori, sarà sempre 'il piccolo' per me, quel ragazzo sorridente che non dimenticheremo mai” ha raccontato Wallays.