Con la cosidetta NextGen del Tennis i pronostici non sono mai semplici, almeno per quei giocatori che pur in possesso di indubbio talento ci riservano prestazioni sconcertanti che finiscono inevitabilmente con un flop. La stagione nera di Stefanos Tsitsipas e Dominic Thiem prosegue, ci riferiamo alla parte della stagione avviata dopo il Roland Garros in cui l'austriaco era giunto in finale per il secondo anno consecutivo. Thiem, però, continua a trovarsi a disagio lontano dalla terra rossa e l'involuzione del giovane ellenico è ormai evidente. Dopo Wimbledon, in cui a spedirlo a casa dopo solo una partita era stato il nostro Thomas Fabbiano, Tsitsipas esce al primo turno anche ai US Open, eliminato da Andrey Rublev che aveva già sorpreso parecchio ai recenti Open di Cincinnati facendo fuori, tra gli altri, anche Roger Federer.

Il citato Fabbiano, invece, tiene alto il nome del nostro tennis e si conferma abituato a sovvertire i pronostici: la sua vittima certamente non predestinata è Thiem.

Tsitsipas sbaglia tutto: Rublev ringrazia

Il biondo Stefanos ci mette comunque del suo nel match con Rublev e, al di là dei crampi di cui ha sofferto, c'è anche da sottolineare la sua tattica folle e sconsiderata che lo ha gettato direttamente nelle fauci del disinibito russo. Andrey non brilla per tecnica, intende il tennis come un gioco in cui vince chi spara più forte da fondocampo, se però un giocatore certamente più dotato come il greco imposta la sfida sul terreno preferito dal moscovita allora diventa un suicidio. Questo il tema del primo set vinto 6-4 da Rublev, con Tsitsipas che comprende di dover cambiare registro nel secondo: parziale che il greco vince, anche se soltanto al tie-break.

Per il resto, però, continua a fare da comodo bersaglio al gioco spacca-palla del russo ed inizia inoltre a lamentare problemi muscolari che lo costringono ad accorciare gli scambi ed affidarsi all'improvvisazione. Ma non è lucido, visibilmente nervoso trova il modo di litigare con l'arbitro e di essere sanzionato per la violazione di tempo.

Alla luce dello score degli altri due set, vinti 7-6 7-5 da Rublev, probabilmente Tsitsipas in migliori condizioni fisiche e mentali avrebbe potuto cambiare l'inerzia del match. Semplicemente non era la sua giornata, peccato che queste 'giornate no' stiano diventando fin troppo frequenti nella sua carriera.

Thomas Fabbiano superstar, ma è Grand'Italia

Poche ore dopo Thomas Fabbiano ha completato una giornata finalmente positiva per il nostro tennis. Con Dominic Thiem ha ottenuto la vittoria più importante della sua carriera contro il numero 4 del ranking Atp, 6-4 3-6 6-3 6-2 lo score, confermandosi mina vagante dei primi turni degli Slam. In effetti la sua splendida affermazione su Tsitsipas a Wimbledon è ancora relativamente fresca, ma il tarantino riesce adddirittura a superarsi a New York. Rapidissimo nei movimenti, volitivo ed abile nell'anticipare i colpi dell'avversario con Thiem che ha tratti è finito in confusione ed è stato incapace di trovare le giuste contromisure. Per Thomas un successo strameritato, così come lo sono stati quello di Matteo Berrettini contro Gasquet e di Lorenzo Sonego ai danni di Granollers.

Considerato che anche il qualificato Paolo Lorenzi ha raggiunto il secondo turno superando in cinque set lo statunitense Svajda e che Jannik Sinner è caduto a testa alta al cospetto di Stan Wawrinka, possiamo ben dire che la nota stonata del tennis italiano a New York ad oggi è stato Fabio Fognini.

Gli altri risultati: Zverev passa il turno, fuori Bautista Agut

Tra le altre sorprese di giornata c'è da citare il flop di Roberto Bautista Agut: lo spagnolo, semifinalista a Wimbledon, è stato superaro in cinque set da Mikhail Kukushkin. Missione compiuta, al contrario, per Alexander Zverev che deve però sudare cinque set per aver ragione di Radu Albot. Meno patemi per John Isner e Marin Cilic, successo in tre set contro, rispettivamente, Guillermo Garcia Lopez e Martin Klizan. Eliminato Guido Pella, sconfitto in quattro set da Pablo Carreno Busta.