Filippo Ganna è stato l’uomo copertina della prima tappa di Coppa del Mondo di Ciclismo su pista che si è tenuta nel weekend a Minsk, in Bielorussia. Il 23enne di Verbania ha demolito il record del mondo dell’inseguimento individuale, abbassando per due volte il precedente limite e portandolo molto vicino al muro dei quattro minuti. Il corridore della Ineos potrebbe dare l’assalto a questa barriera che si pensava invalicabile, ma anche ad un altro primato che è nella storia del ciclismo, il record dell’ora detenuto da Victor Campenaerts.

Marco Villa: ‘In quota sotto i quattro minuti’

La tappa di Coppa del Mondo al velodromo di Minsk è stata nel segno di Filippo Ganna. Il passista azzurro ha strabiliato nell’inseguimento individuale abbassando il precedente record del mondo per due volte. Il vecchio primato era stato stabilito dall’americano Lambie durante i Campionati Panamericani che si erano svolti a settembre in Bolivia, ad oltre 2500 metri di quota, un’altitudine che favorisce le prestazioni grazie alla minor pressione atmosferica. Contando anche su questa situazione favorevole Lambie aveva fermato il cronometro su un tempo di 4:05.423.

A Minsk si è invece gareggiato ad un’altitudine molto bassa, circa 280 metri, ma questo non ha impedito a Filippo Ganna di far registrare uno straordinario 4:04.252 nelle qualificazioni.

Nella finale il corridore verbanese ha dato un’altra poderosa spallata al record portandolo a 4:02.647, quasi tre secondi meglio del precedente limite. “Se andasse ora in altura il muro dei quattro minuti crollerebbe” ha dichiarato il Ct azzurro Marco Villa, che non si è detto molto sorpreso di questa prestazione. “Sapevamo che poteva fare questo record perché il suo tempo di 4:07.456 dei Mondiali di Pruszkow era in proiezione migliore di quello dell’americano” ha aggiunto Villa facendo riferimento alla differenza di quota che aveva favorito il primato segnato da Lambie.

Ganna: ‘Non sono solo un pistard’

Questo straordinario record del mondo ha dato lo spunto a Filippo Ganna per lanciare già nuove sfide. Il Campione d’Italia a cronometro punterà nella prossima stagione sulle Olimpiadi di Tokyo, dove guiderà il quartetto azzurro dell’inseguimento a squadre visto che la prova individuale non fa più parte del programma dei Giochi, ma ha in mente anche l’assalto al record dell’ora, detenuto dal belga Victor Campenaerts.

Ganna sa però che passare da un impegno di circa 4 minuti ad una sfida di ben 60 richiede delle doti di fondo diverse che deve ancora sviluppare al meglio. “Voglio provarci, prima il record dell’ora era solo un’idea ora è un obiettivo. Ma prima di provarci devo avere la giusta resistenza, devo correre un grande giro. Io ci terrei molto dipende da loro” ha dichiarato Ganna riferendosi alla sua squadra, il Team Ineos, e alla possibilità di essere convocato per una grande corsa a tappe. L’iridato dell’inseguimento potrebbe fare il suo debutto sulle tre settimane al Giro d’Italia, oppure attendere la Vuelta Espana.

Questo sarà un passo chiave per avvicinarsi al tentativo di record dell’ora, ma anche per dare una risposta a chi non lo vedeva competitivo nel ciclismo su strada, dove invece quest’anno ha conquistato il bronzo ai Mondiali a cronometro. “Qualcuno per sminuirmi ha detto che sono solo un pistard, ma ho dimostrato al Mondiale a cronometro di essere anche un valido stradista” ha chiosato Ganna.