Anthony Joshua ha messo le cose a posto, almeno dal suo punto di vista. Un match intelligente nel quale ha sfruttato alcune tra le sue molteplici qualità ed i vantaggi che indubbiamente possedeva nel match contro Andy Ruiz: un maggiore allungo, una tecnica superiore, una grande mobilità. L'unica possibilità che il californiano aveva per conservare i titoli dei pesi massimi era quella di accorciare la distanza e portare a segno i suoi colpi, ma benché sia un picchiatore, Ruiz non possiede nei suoi pugni la dinamite pura come Deontay Wilder. Lo scorso giugno la sua velocità finì per sorprendere il britannico, un colpo dopo l'altro portarono AJ al tappeto.

Nel rematch, il 'distruttore' non aveva nulla da demolire visto che non è riuscito quasi mai a centrare il suo avversario. Ha perso nettamente, subendo un'autentica lezione di Boxe, quel pugilato che non è solo forza bruta ma capacità di adattarsi agli avversari e metterne a nudo i difetti. C'è da dire che, rispetto al Madison, Ruiz è sembrato appesantito, più lento e, alla lunga, in preda alla frustrazione per un avversario che ha fatto ciò che voleva davanti alla sua inesistente strategia. La boxe di Ruiz si è inceppata e lo stesso ex campione ha ammesso in conferenza stampa di non aver preso questo combattimento in maniera seria, così come meritava la sua prima difesa di un titolo mondiale.

'Non ci sono scuse, imparerò dai miei errori'

Alcune indiscrezioni che hanno preceduto il match mondiale disputato in Arabia Saudita avevano indicato una certa 'frivolezza' del pugile californiano, testimonianze di sparring che si sarebbero presentati in palestra senza trovarlo. In conferenza stampa post-match, Ruiz ha ammesso le sue 'colpe', scusandosi pubblicamente con suo padre e con il suo coach, Manny Robles.

"Mi dicevano sempre che dovevo allenarmi di più, ma non mi sono preoccupato. Pensavo ci fosse sempre un domani per farlo, c'era sempre un domani. Avrei dovuto prendere questo combattimento più seriamente, invece tre mesi di feste e celebrazioni mi hanno steso". Per settimane si è parlato di Andy Ruiz che stava perdendo peso, un aspetto che aveva lasciato perplesso anche Mike Tyson ('se ha vinto con quel peso non vedo perché debba cambiare', aveva detto Iron Mike).

In realtà il suo peso era maggiore rispetto al primo combattimento. "Pensavo che essere più pesante sarebbe stato un vantaggio e così non è stato, pensavo di essere più forte perché in sovrappeso. Ero diventato più magro - aggiunge Ruiz - ed ho deciso di riprendere peso, è stato un errore. Dovevo allenarmi di più, ascoltare il team ed i miei allenatori. Non ci sono scuse, imparerò dai miei errori e sarò pronto per il prossimo match". Ruiz è convinto che ci sarà anche un terzo match. "Ho vinto il primo, lui ha vinto il secondo, questa sarà una trilogia. Ora voglio riposare - sottolinea - e parlare con il mio team pensando alla mia carriera, sono pronto a combattere chiunque e sono un pericolo per tutti perché ho il cuore di un leone".