Chiusa la Final Eight di Coppa Italia 2020 in quel di Pesaro, torna d'attualità la politica sportiva in seno alla LBA con la candidatura di Umberto Gandini alla presidenza. Il 26 febbraio è infatti in programma l’Assemblea di Legabasket in cui il tavolo di tre società composto da Dinamo Sassari, Virtus Bologna e Olimpia Milano dovrà presentare nomi e progetti per il dopo Egidio Bianchi.

Umberto Gandini, chi è e chi lo vuole

Umberto Gandini dovrebbe essere il prescelto per la poltrona presidenziale. Classe 1960, dirigente sportivo con Milan e Roma, Gandini è nome spinto dalla Pallacanestro Varese.

Un profilo che pare incontrare i favori dei tre top club nazionali, inizialmente attratti dalla prospettiva Adriano Galliani (ex “capo” dello stesso Gandini in rossonero) se non altro per un curriculum che sposa pienamente le due problematiche forti del momento cestistico attuale: diritti tv e corporativismo.

Umberto Gandini è infatti cresciuto sul finire degli anni ’80 in Finivest, per poi fondare il G-14 calcistico nel 2000 e ricoprire ruoli strategici nel rapporto club-federazioni con UEFA e FIFA.

Da comprendere quali saranno le reazioni dei 17 club di LBA il 26 febbraio al nuovo ipotetico profilo presidenziale, tenendo anche conto della forte mossa politica lanciata dal presidente della Dinamo Sassari Stefano Sardara (con il sostegno di Fortitudo Bologna, Virtus Roma, Brindisi, Cantù e Pistoia), determinato a chiudere la gestione di Egidio Bianchi prima della scadenza naturale di fine stagione nonostante la crescita del movimento negli ultimi anni.

Umberto Gandini, il tema diritti tv

Al momento pare comunque poco probabile l’immediata elezione di Gandini, con i diritti tv che restano sul tavolo. Scaduto il contratto triennale con Eurosport, la volontà dello stesso Stefano Sardara sarebbe firmare un accordo con una rete in chiaro per la trasmissione in esclusiva di una o due gare ogni fine settimana.

RAI e Mediaset da corteggiare, ma senza dimenticare Eurosport, che nella sua “gestione” ha lanciato la diretta di ogni singola gara sul suo Player, una vera rivoluzione per il movimento. In tal senso, Alessandro Araimo, ad di Discovery Italia (proprietaria del marchio Eurosport), ha già fatto sapere dalle colonne del Corriere della Sera di non essere in linea con questa nuova rivoluzione: "Noto il tentativo di aumentare la visibilità in chiaro del Basket italiano.

E noi non ci stiamo. Abbiamo fatto un piano a medio termine, abbiamo aiutato il basket a crescere, ma se cambiano i presupposti, ripeto, allora non ci stiamo più".

Umberto Gandini, con Eurosport la prima grana

Insofferenza di chi ha investito 35 milioni di euro in tre anni, o prime basi di una trattativa al ribasso, con Eurosport pronta dunque a spartirsi la torta con Rai o Mediaset? La risposta, forse, il 26 febbraio. Intanto, il GM di Olimpia Milano Christos Stavropoulos, mette le cose in chiaro oggi su Repubblica: "Bisogna fare in fretta, su temi come i contratti tv siamo in ritardo". Sì, bisogna fare in fretta.