La stagione italiana del Ciclismo professionistico si è aperta con la firma di uno dei corridori più attesi di questo 2020, Giulio Ciccone. Atteso alla conferma e ad un ulteriore salto di qualità, lo scalatore della Trek Segafredo, è partito con il piede giusto vincendo di forza il Trofeo Laigueglia. Ciccone, oggi in corsa con la nazionale azzurra, ha staccato Diego Rosa e il sorprendente eritreo Biniyam Ghirmay nell’ultimo passaggio sulla salita di Colla Micheri.

Hanno invece un po’ deluso le squadre Professional italiane, che in contesto pressochè sguarnito di formazioni World Tour non sono riuscite ad inserirsi nell’azione vincente.

Trofeo Laigueglia, lunga fuga a due

Dopo le tante corse che si sono svolte da metà gennaio in quasi ogni angolo del mondo anche il ciclismo italiano si è finalmente rimesso in moto con il Trofeo Laigueglia, la semiclassica ligure alla sua 57° edizione. La corsa ha un po’ sofferto le tante concomitanze del calendario, le diverse gare a tappe che si stano disputando tra Francia, Spagna e Colombia che hanno attirato le squadre più importanti.

La starting list si è presentata così non proprio di altissimo livello, con la sola AG2R tra i team World Tour, e il resto del gruppo diviso tra formazioni Professional e Continental con tanti giovani al via.

La prima parte del Trofeo Laigueglia, con i passaggi sulle salite di Paravenna e Testico, ha visto una fuga a due con Antonio Di Sante (Sangemini) e Matteo Baseggio (General Store) che hanno guadagnato quasi dieci minuti.

L’affondo di Diego Rosa

I due giovani corridori sono stati raggiunti prima dell’ingresso nel circuito finale caratterizzato dalle quattro scalate di Colla Micheri, dove la corsa si è infiammata.

Il gruppo si è spezzato nella difficile discesa del primo giro e già nel secondo sono stati solo un quarantina i corridori ad approcciare insieme la salita.

Con una situazione molto fluida e nessuna squadra in grado di controllare la situazione Diego Rosa (Arkea Samsic) ha deciso di uscire subito allo scoperto attaccando con decisione nel secondo passaggio da Colla Micheri.

L’azione del piemontese, apparso rigenerato dal passaggio alla squadra bretone, ha prodotto lo strappo decisivo a cui sono aggregati Giulio Ciccone (Italia), Marco Tizza (Amore e Vita) e il sorprendente eritreo Biniyam Ghirmay (Nippo Delko).

Ciccone, debutto vincente

Il quartetto formato al comando ha trovato un buon accordo e dietro nessuno ha avuto le energie per organizzare un inseguimento convincente. Solo la Vini Zabù KTM di Visconti ha cercato di riaprire la corsa con un breve forcing che non è però non ha avuto seguito.

Sul successivo assalto a Colla Micheri il russo Shalunov (Gazprom) è riuscito a far sganciare un gruppetto comprendente anche Andrea Vendrame (AG2R), Lorenzo Rota (Vini Zabù) e Davide Gabburo (Androni), a cui si è poi riagganciato anche Filippo Conca (Biesse Arvedi).

La corsa è però rimasta in pugno ai quattro battistrada, che hanno gestito la situazione per poi giocarsi il successo nell’ultima scalata a Colla Micheri, dove Tizza ha subito ceduto.

Rosa ha cercato di forzare ancora, ma Giulio Ciccone ha dimostrato di avere una marcia in più e in vista dello scollinamento ha piazzato un attacco deciso che ha risolto la corsa. Rosa e Ghirmay hanno perso subito una decina di secondi e gli ultimi chilometri hanno consolidato la situazione a favore di Ciccone che è andato a vincere il Trofeo Laigueglia, la sua corsa d’esordio stagionale.

Ghirmay si è preso la soddisfazione di battere Rosa per il secondo posto facendo capire di essere un talento da seguire con i suoi vent’anni ancora da compiere. Più indietro Vendrame ha vinto lo sprint per il quarto posto su Rota, Shalunov e Gabburo.