Il Tour de France non si è ancora arreso alle difficoltà dell’emergenza sanitaria che sta imperversando ormai da settimane anche oltralpe. ASO, la società organizzatrice della più prestigiosa corsa di Ciclismo del mondo, sta studiando tutte le possibilità per mandare in scena questa edizione 2020. L’ipotesi di una corsa a porte chiuse è stata accantonata e nell’eventualità che per fine giugno la situazione non permetta ancora di prendere il via si sta sondando il terreno per posticipare la partenza e portarla circa un mese più avanti. Per il recupero delle classiche monumento si fa invece più concreta l’idea del mese di settembre, prima del Mondiale.

Tour de France, l’opzione 25 luglio

Il destino del Tour de France è ancora da decidere. ASO sta facendo di tutto per trovare una soluzione che consenta di far svolgere la corsa in sicurezza e scongiurare le tante problematiche che sarebbero aperte da una stagione di ciclismo senza il Tour, tra addii di sponsor, squadre e perdite di posti di lavoro.

L’attività agonistica del ciclismo professionistico è stata bloccata fino al termine del mese di maggio, ma ci sono ancora forti dubbi sulla possibilità di poter riprendere in giugno, quando è previsto il via del Tour. La partenza della corsa francese sarebbe in programma sabato 27 giugno a Nizza, ma ASO si sta muovendo per riprogrammarla un po’ più avanti nella speranza che qualche settimana in più possa bastare per essere in una situazione sanitaria sicura.

Il giornale francese Le Parisien ha anticipato che ASO ha già contattato tutte le città di partenza ed arrivo delle varie tappe previste per chiedere la loro disponibilità a riprogrammare il passaggio della gara nel loro territorio. L’ipotesi sarebbe di rinviare il Tour de France di quattro settimane, con la partenza a Nizza il 25 luglio e l’arrivo a Parigi in programma il 16 di agosto.

ASO avrebbe avuto piena disponibilità dalle città di tappa e dunque questa opzione di un rinvio di quattro settimane potrebbe diventare concreta.

Il Fiandre penserebbe al 19 settembre

L'eventuale spostamento del Tour de France costringerebbe ad un ulteriore rimescolamento del calendario del ciclismo, con un’inevitabile slittamento anche della Vuelta Espana, mentre per il Giro d’Italia resta aperta l’opzione di un recupero ad ottobre.

L’altro nodo cruciale per ricostruire la stagione una volta che si sarà esaurita l‘emergenza sanitaria è il riposizionamento delle classiche di primavera. Il Giro delle Fiandre sta pensando alla data di sabato 19 settembre, già occupata dalla semiclassica belga Primus Classic, che però cederebbe il passo alla Ronde.

L’UCI non si è pronunciata a riguardo e potrebbe proporre agli organizzatori fiamminghi un’altra data, anche per evitare di inserire un grande appuntamento come il Fiandre troppo a ridosso dei Mondiali, visto che la rassegna iridata in Svizzera si apre il 20 settembre con la cronometro individuale dei professionisti.