Nel tennis il rischio di contagio è quasi zero. Insieme alla ginnastica artistica, il Tennis è infatti lo sport più sicuro, come riportato dallo studio realizzato dal Politecnico di Torino e commissionato dal Coni. Lo scopo del Comitato Olimpico era quello di capire come muoversi nella riattivazione della pratica sportiva in maniera scientifica e organizata. Tale studio è attualemente al vaglio del Ministro dello sport Vincenzo Spadafora, così da avere anche l'ok del governo. Il tennis, grazie alla distanza tra i giocatori, è ritenuto lo sport più sicuri in assoluto asso rischio di contagio anche per golf, ciclismo ed equitazione.

Il rischio di contagio per due tennisti è molto basso

La domanda che gli appassionati e i praticanti di tennis si fanno è: quando si potrà tornare a giocare? Ma anche: Quando riapriranno i centri sportivi sarà rischioso tornare a praticare questo sport? Il lavoro redatto del Politecnico di Torino illustra come il rischio per i tennisti sia vicino allo zero. Questo rischio è stato calcolato usando modelli matematici precisi, sulla base delle normativi comunicate dal governo e dall'Istituto superiore di sanità. Il calcolo della pericolosità va inteso, quindi, come la possibilità del rispetto delle normative per combattere il rischio di contagio, non una reale stima sulla pericolosità del contagio.

In una scala di rischio da 0 a 4, il dato del tennis è appena 0,1. Dove 0 sta per inesistente, 1 per scarso, 2 per medio, 3 per alto e 4 per elevato. Il tennis ha il dato più basso in assoluto tra gli sport analizzati insieme a quello della ginnastica artistica individuale.Tra gli sport più sicuri anche il ciclismo, dato a 1,4 con il fattore di maggiore rischio che si concentra nella sola gara (2,25) mentre per l'allenamento è 0,6.

La Gazzetta dello Sport ha pubblicato una tabella riassuntiva sul rapporto del Politcecnico, chiamato "Lo sport riparte in sicurezza". Nelle 404 pagine si analizzano tutti i fattori di rischio di tutte le discipline, concentrandosi su temi come il distanziamento, che coinvolge arbitri, atleti, tecnici e pubblico in diversi ambiti legati alle strutture di allenamento e al luogo dove si svolge la gara.

Tra gli sport più in alto come fattore di rischio ci sono pallavolo, rugby e basket

Tra gli sport considerati più a rischio di contagio ci sono pallavolo a 3,1, rugby a 2,7 e basket a 2,2. Seguono judo e boxe. Nel calcio e nella pallavolo, per esempio, il fattore di rischio cresce per il numero di atleti presenti e per l'inevitabile contatto tra i giocatori. Anche il basket presenta la stessa problematica. In particolare, per gli sport di squadra, nel rapporto si indica l'impossibilità di fare allenamenti per provare gli schemi senza violare le normative, con il suggerimento dello studio teorico. Passando agli sport individuali, nuoto e atletica, in particolare, hanno un fattore di rischio molto basso in allenamento, ma che cresce fino a '3' in caso di gara, per via del contatto con gli avversari.

Tra gli sport considerati più a rischio c'è anche il salto in lungo, che prevede balzi nella sabbia, una superficie praticamente impossibile da disinfettare. Cosi come Boxe e sport di combattimento, in cui non si possono rispettare i criteri di sicurezza.