Il migliore tra Pelé e Diego Maradona, tra Fausto Coppi ed Eddy Merckx, tra Carl Lewis e Usain Bolt, oppure tra Muhammad Ali e Mike Tyson. Il GOAT, acronimo di 'Greatest Of All Times' è un argomento che tiene banco in tutti gli sport e non è mai agevole, anzi non è nemmeno possibile dare una risposta concreta. Spesso si finisce per paragonare atleti di epoche distanti in cui la disciplina si è evoluta, il progresso scientifico ha fatto la sua parte e sarebbe interessante poter verificare i campioni del passato con i sistemi di preparazione e allenamento di decenni successivi.

Il talento è comunque la 'sacra scintilla' che fa la differenza e quello non è mancato a nessuno degli sportivi citati. Ancora più complesso ricercare il GOAT nel tennis: oggi lo si focalizza su tre nomi che sono ancora i veritici e che, per una splendida combinazione del destino, hanno vissuto e continuano a vivere la stessa epoca: Il titolo di GOAT andrebbe dunque virtualmente consegnato a Roger Federer, Rafa Nadal o Novak Djokovic? Certamente sono tra i più grandi tennisti di ogni epoca, ma sarebbe estremamente ingeneroso dimenticare Rod Laver, Bjorn Borg, John McEnroe, Ivan Lendl o Pete Sampras, solo per citarne alcuni. Di questo avviso è anche uno dei diretti interessati che, ovviamente, essendo parte in causa non si può sbilanciare più tanto: Djokovic ne ha parlato in una recente diretta su Instagram con Andy Murray.

La corsa al record di Slam

Una premessa: l'attuale stop forzato del Tennis ha interrotto una situazione che si stava facendo molto interessante: a gennaio Djokovic ha vinto in Australia il 17esimo titolo del Grande Slam della sua carriera, Rafa Nadal aspettava con impazienza il suo amato e stravinto Roland Garros che, in caso di successo anche quest'anno, gli avrebbe consentito di eguagliare quota 20, ovvero il record di Slam detenuto da Federer.

Il Roland Garros potrebbe disputarsi ugualmente, così come gli US Open, saltato definitivamente invece il torneo di Wimbledon che rappresentava una delle ultime carte da giocare per Federer nel tentativo di mantenere il suo primato e, anzi, di migliorarlo. In tutto ciò, per salire a quota 20, Djokovic avrebbe dovuto vincere anche a Parigi, Londra e New York, centrare dunque il Grande Slam in un'unico anno, impresa riuscita soltanto a Laver nella storia del tennis.

Djokovic: 'Gli Slam vinti possono fare la differenza'

Essendo parte in causa, pertanto, Djokovic ci va abbastaza cauto nella corso della chiacchierata con Andy Murray. "Sul GOAT credo che incidano tanti fattori e, dunque, gli Slam vinti, i Masters 1000, gli scontri diretti e anche le settimane in vetta al ranking. Però credo che gli Slam in primo luogo possano fare la differenza e sono il primo elemento di una classfica. Da parte mia - ha aggiunto - sono onorato di essere inserito in questo discorso". Poi però lo stesso fuoriclasse serbo frena: "Credo sia complicato paragonare diverse generazioni e, dunque, sotto un certo aspetto è un discorso che non ha senso". Murray a quel punto lo ha stoppato: "Non c'è alcun bisogno di fare paragoni tra generazioni diverse, i tre migliori giocatori sono tutti nella stessa generazione".