Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale di Ciclismo, ha rilasciato una lunga intervista a Huffington Post. In tale circostanza il ct ha anche citato l'indimenticato campione Gino Bartali in occasione del ventesimo anniversario della sua morte, dicendo "Se fosse qui, direbbe ‘l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare’. Ci spronerebbe a rialzarci dalle macerie".

Davide Cassani: 'E' ora di investire davvero nella mobilità alternativa'

Per Cassani da questa situazione si esce se si fa sul serio e se si inizia a investire nella mobilità alternativa, ad esempio promuovendo l'utilizzo di biciclette e monopattini.

Le due ruote, all'improvviso, sono diventate un mezzo molto ambito, perché sicuro e adesso la classe politica ha una grande occasione per dimostrare di essere lungimirante. Promuovendo con decisione la mobilità alternativa.

Secondo Cassani la gente ha bisogno del Giro d'Italia, per emozionarsi, per ritrovarsi. Il ct fa un parallelo con quanto avvenne nel 1946 quando Bartali in un paese devastato dalla seconda guerra mondiale, vinse il Giro d'Italia.

Cassani ha detto di augurarsi che a ottobre si possa correre il Giro, aggiungendo che il ciclismo è uno sport impossibile da fare a porte chiuse, ma non c'è quella tipologia di assembramento che si ritrova negli stadi e si augura che ci si siano i presupposti e le possibilità per correre regolarmente la gara: "Sarebbe importante per il ciclismo e non solo".

Il Ct della Nazionale: 'Correre avendo rispetto per sé stessi e per gli altri'

Cassani, nell'intervista a Huffington Post, ha anche evidenziato che tutto il movimento deve avere la responsabilità dimostrata fino ad adesso. I ciclisti sono stati i primi a fermarsi, ha analizzato, perché si è capito che era meglio non uscire. Ora serve continuare ad avere responsabilità: occorre fare attività fisica da soli, con gli occhiali, con fazzoletti monouso, avendo anche una mascherina con sé.

Serve il rispetto per gli altri e per sé stessi, facendo quell'attività fisica che è importante, ma questo aspetto viene dopo la responsabilità che serve in questo periodo.

Il Governo ha parlato in questi giorni di incentivi per acquistare le biciclette. Secondo Cassani questa situazione è la dimostrazione che la mobilità va rivista.

I mezzi pubblici non potranno assorbire le stesse quantità di persone di prima. La bici per tragitti sotto i 5 km è il mezzo più veloce, è sicura e consente di mantenere alla grande il rispetto delle regole di distanziamento sociale. E, non ultimo, chiude Cassani, "è anche incisa nel nostro Dna".