A poco più di tre settimane dalla ripartenza del Ciclismo professionistico, programmato per il 1° agosto con la Strade Bianche, squadre e corridori hanno ormai definito calendari e obiettivi. Questa stagione così particolare, che concentrerà tutte le gare più importanti in tre mesi e mezzo, ha costretto gli staff tecnici ad un lavoro extra, ad una riprogrammazione dell’attività con pochi punti di riferimento. Paolo Slongo, storico preparatore di Vincenzo Nibali, ha raccontato a Spazio Talk come ha gestito questo lungo periodo di inattività insieme al suo campione, confermando il programma di corse scelto.

Paolo Slongo: ‘Come se fosse inverno avanzato’

Lo stop alla stagione del ciclismo professionistico imposto dall’emergenza sanitaria ormai quasi quattro mesi fa, ha portato corridori, squadre e staff tecnici su un terreno del tutto sconosciuto. Senza certezze sulla ripartenza e sulle date delle corse, con l’impossibilità di allenarsi all’aperto in alcuni paesi, la situazione si è rivelata molto complessa da gestire.

Paolo Slongo ha spiegato di aver scelto un programma di moderata decrescita della condizione atletica per Nibali e per gli altri suoi corridori, per poter essere pronti ad alzare i ritmi una volta fissati i nuovi obiettivi stagionali. “Abbiamo cercato di comportarci come se fosse inverno avanzato, riprendendo la palestra e i lavori aerobici e tralasciando i lavori di soglia e fuori soglia”, ha raccontato il tecnico trevigiano.

Nonostante la sua lunga esperienza nel ciclismo professionistico, anche per Slongo si è trattato di una situazione difficile in cui si sono dovute fare delle scelte con pochi parametri a disposizione. “Vedremo alle corse se è stato gestito bene”, ha dichiarato il preparatore di Nibali.

‘Il tempo è stato sufficiente per rimettere tutti alla pari’

Uno dei temi più discussi in vista della ripresa della stagione è quello relativo alla differente competitività che potrebbero avere i corridori che hanno passato il lockdown senza potersi allenare all’aperto e quelli che invece hanno goduto di questa possibilità. In alcuni paesi infatti non si è assistito a un blocco totale come invece avvenuto in Italia.

In Svizzera e in Belgio, per esempio, è sempre stato possibile pedalare ed allenarsi all’aperto e questo ha consentito ai professionisti di questi paesi di mantenere una condizione atletica migliore.

Nibali, che da anni risiede a Lugano, ha potuto pedalare anche nei mesi di marzo ed aprile grazie alle regole applicate in Svizzera, ma secondo Slongo questo non gli darà un vantaggio rispetto ai tanti corridori che invece hanno passato due mesi a pedalare solo sui rulli. “Il tempo è stato sufficiente per rimettere tutti alla pari”, ha dichiarato il tecnico della Trek Segafredo aggiungendo che “una ripartenza più vicina alla fine del lockdown avrebbe aiutato Nibali, i tedeschi e i belgi, che hanno potuto allenarsi.

Non sarà così”.

Mondiali e Giro d’Italia

Paolo Slongo ha poi parlato del calendario di Vincenzo Nibali, pronto a ripartire sabato 1° agosto con la Strade Bianche per poi continuare nei weekend successivi con le due classiche monumento del ciclismo italiano, la Milano Sanremo e il Lombardia. Slongo conta di portare il suo campione già in ottima condizione alle prime uscite stagionali, pur nell’incertezza di un programma che parte con il botto, subito con corse difficili e prestigiose, “tre gare clou in pochissimo tempo che richiedono tanto al fisico”, ha commentato il preparatore della Trek confermando poi il programma di Nibali. “L’obiettivo principale resterà il Mondiale, con il Giro d’Italia”, ha dichiarato Slongo aggiungendo che le incognite legate alla diffusione del virus nei prossimi mesi consigliano “di partire con una buona condizione per essere subito competitivi e vedere poi come vanno le cose”, ha concluso il tecnico di Nibali.