Lo scorso sabato 15 agosto si è corso il Giro di Lombardia, vinto da Fuglsang del team Astana ma ricordato da tutti per il brutto incidente occorso al corridore della Deceuninck-Quick Step Remco Evenepoel. Il giovane, infatti, è stato coinvolto in una brutta caduta nella discesa della Colma di Sormano, facendo un volo di una decina di metri. Subito dopo il fatto, il ciclista è stato soccorso dal suo direttore sportivo Davide Bramati. Un filmato di quegli istanti è stato la miccia che ha fatto scoppiare il caso: il direttore, infatti, ha preso dalle tasche del corridore un oggetto scatenando ipotesi e speculazioni.

L'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) ha aperto una inchiesta per verificare la presenza di eventuali illeciti.

Il commento del corridore: 'Ho pianto tra le braccia di papà'

Nonostante il caso sia scoppiato già da qualche giorno, sulla vicenda non era ancora arrivato nessun commento da parte di Remco Evenepoel. Solo oggi, domenica 30 agosto, è arrivata la dichiarazione del corridore. Esso ha scritto sul proprio profilo Twitter che, quando ha saputo dell'apertura dell'indagine, è scoppiato in lacrime tra le braccia del padre nel proprio letto di ospedale. "Questo per far capire quanto mi sentissi male", ha aggiunto Evenepoel. Il corridore ha poi espresso tutta la sua gratitudine verso il proprio team, che per lui ha "fatto il meglio" in un momento delicato come quello dell'attesa dei soccorritori.

Istanti in cui Evenepoel stava "lottando per la vita", come da lui stesso dichiarato.

La Deceuninck-Quick Step si difende attraverso un comunicato

Nonostante le dichiarazioni di Evenepoel, comunque, l'inchiesta per verificare la natura dell'oggetto contenuto nella tasca del corridore continua. Il team già nella giornata di ieri ha espresso la propria posizione attraverso un comunicato.

In esso la Deceuninck-Quick Step ha affermato che l'oggetto si trattava di una bottiglietta con all'interno delle sostanze nutritive. Essa è stata tolta da Davide Bramati per facilitare il lavoro dei soccorritori (in particolare per agevolare il posizionamento del ferito sulla barella). Versione, questa, supportata anche da Gianni Bugno (Presidente dell'Associazione mondiale dei ciclisti).

L'UCI, invece, teme che l'oggetto in questione possa trattarsi di un modem 4G, utilizzato dal team per facilitare la raccolta dei dati e la comunicazione tra corridore e ammiraglia. Tecnologia, questa, considerata illegale. In questo caso, dunque, Bramati avrebbe tolto l'oggetto non per salvaguardare il corridore ma per nascondere l'ipotetico illecito. Una serie di ipotesi, teorie e speculazioni che dovranno comunque essere confermate o smentite dall'indagine.