Niente Mondiali di Ciclismo ad Aigle-Martigny. Gli organizzatori dell’evento iridato, previsto in Svizzera a fine settembre, hanno dovuto gettare la spugna di fronte alle misure messe in atto dalla confederazione elvetica per contenere i rischi di contagio del coronavirus. Dopo giorni di voci contrastanti sul destino dei Mondiali è arrivata oggi la conferma ufficiale sia da parte dell’organizzazione che dall’Uci, che ha annunciato di voler preparare un progetto alternativo per cercare di mandare comunque in scena l’evento.

Ciclismo, la Svizzera rinuncia ai Mondiali

In questa tormentata stagione di ciclismo, che riflette le difficoltà e i problemi vissuti da tutto il mondo a causa dell’emergenza sanitaria, viene travolto anche uno degli eventi più attesi e suggestivi, i Mondiali. La rassegna iridata si sarebbe dovuta tenere in Svizzera, sugli impegnativi percorsi disegnati attorno ad Aigle e Martigny, a casa dell’Uci, la Federazione internazionale del ciclismo.

Purtroppo però i Mondiali elvetici sono stati ufficialmente cancellati. Le leggi emanate in Svizzera per contrastare l’emergenza sanitaria hanno prolungato per tutto il mese di settembre lo svolgimento di eventi che potrebbero dar luogo ad assembramenti di più di mille persone.

Inoltre sono ancora previsti dei periodi di quarantena per chi entra in Svizzera da ben 45 paesi, una misura che renderebbe impossibile il regolare afflusso degli atleti da ogni parte del mondo. Queste norme hanno di fatto costretto l’organizzazione all’annullamento dei Mondiali, annunciato oggi con grande amarezza in un comunicato stampa.

“Siamo tristi e delusi, abbiamo lavorato per più di due anni per offrire un magnifico evento su un circuito straordinario”, si legge nella nota diffusa dal comitato organizzatore, in cui però prevale il senso di responsabilità per questa situazione eccezionale e la solidarietà alle persone colpite dal virus.

Decisione entro il 1° settembre

Subito dopo l’annuncio degli organizzatori svizzeri è arrivata anche la conferma da parte dell’Uci. Il presidente David Lappartient ha annunciato di essere al lavoro per preparare un progetto alternativo, una nuova sede che possa prendere il posto di Aigle e Martigny.

Lappartient ha fissato la data del 1° settembre come termine ultimo per trovare una soluzione al dilemma e presentare la nuova sede e i percorsi di questi tormentati Mondiali di ciclismo.

"Data l’importanza dei Mondiali per il ciclismo, l’Uci desidera chiarire che lavorerà per trovare un progetto alternativo per garantire che l’edizione 2020 dell’evento possa svolgersi, con priorità all’Europa e alle date inizialmente programmate.

Potrebbe includere tutto il programma o alcune delle gare. L’Uci cercherà una città ospitante che sia in grado di fornire un percorso impegnativo come quello di Aigle-Martigny. L’Uci comunicherà maggiori informazioni il prima possibile e prenderà una decisione definitiva entro il 1° settembre”, ha dichiarato il Presidente Lappartient.

Tra le possibili nuove sedi si è parlato anche dell’Italia, delle opzioni del Veneto e dell’Emilia Romagna. Questa ipotesi è stata però seccamente smentita dal Presidente della Federciclismo Renato Di Rocco e dal Ct azzurro Davide Cassani.