Un set per carburare, un secondo filato liscio come l'olio. Matteo Berrettini ha superato come previsto l'ostacolo Coria qualificandosi per gli ottavi di finale degli Internazionali d'Italia 2020 dove affronterà il connazionale Stefano Travaglia che ha eliminato Borna Coric.

In conferenza post-match ha parlato delle sensazione provate in questo esordio senza pubblico e non ha perso occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, soprattutto nei confronti di chi, troppo spesso, è stato ingeneroso nei confronti del tennisti più giovani a causa dello scomodo paragone con i tre grandi dei nostri tempi, Djokovic, Nadal e Federer.

'All'inizio ero disorientato a giocare con questo vuoto'

Berrettini evidenzia di aver sofferto nel primo set, soprattutto per l'irreale situazione di un impianto deserto, senza la presenza del pubblico sugli spalti. "Ero molto disorientato per questo vuoto, poi sul 5 pari ho compreso che era normale sentirmi così e, del resto, era la mia prima partita sulla terra dopo tanto tempo". Matteo che, nel prosieguo del match, ha preso decisamente le misure del 28enne argentino, attuale numero 104 del ranking Atp. "Dopo quel momento - ha aggiunto - mi sono sentito sempre più in controllo".

Berrettini è stato definito 'leader' di una rappresentanza italiana che sta facendo molto bene, lui sorride: "Sono contento per quello che stanno facendo i ragazzi, purtroppo qui giocheremo senza pubblico ma sono convinto che nei prossimi anni il Tennis italiano regalerà tante soddisfazioni ai tifosi.

Non so se posso essere un leader, il tennis alla fine è uno sport individuale, ma spero che possiamo darci l'un l'altro le motivazioni per andare avanti in questo torneo".

'Veniamo dopo tre giganti del tennis e stiamo dando il massimo per essere all'altezza'

Parlare di un ricambio generazionale è ancora prematuro, ma un segnale è arrivato dai recenti Us Open vinti da Dominic Thiem in finale contro Sascha Zverev.

Proprio l'ultimo atto dello Slam newyorchese in cui, alla fine, ha vinto il tennista che ha sbagliato meno, ha sollevato un polverone di critiche soprattutto sulle pagine e sui gruppi social dedicati al tennis. Per qualcuno non è stata vera gloria, considerata l'assenza di Nadal e Federer e la squalifica che ha tolto di mezzo Djokovic.

Berrettini è abbastanza stizzito per questo comportamento ipercritico nei confronti dei giovani tennisti.

"Non possiamo stare appresso a quello che si dice sui social altrimenti siamo fregati. Non siamo macchine - sottolinea - e giocare subito al massimo dopo mesi di inattività era impossibile. Trovo triste insultare giovani tennisti che si allenano dalla mattina alla sera, alcuni di noi hanno già vinto tanto. Dico che ci vuole rispetto e non bisogna dimenticare che siamo arrivati dopo tre giganti del tennis e stiamo dando il massimo per essere all'altezza".