Il 18 luglio 1995, in una tappa pirenaica del Tour de France, il ciclista italiano Fabio Casartelli perse la vita. Oggi il figlio, Marco Casartelli, che ha 25 anni - gli stessi che aveva il padre al momento del decesso - si racconta a cuore aperto in un'intervista al Corriere della Sera. E spiega che il suo ricordo più vivo del padre è in una foto che si trova incorniciata nella sua camera.

Marco Casartelli parla del padre Fabio

​Nell'intervista, Marco Casartelli, che sta per concludere il proprio percorso di studi in Graphic Design, afferma che il suo ricordo più vivo del padre Fabio è in una fotografia che conserva in una cornice in camera.

"Per me - spiega Casartelli - che non ho mai potuto conoscere papà da vivo, il ricordo è in quella foto. Per me papà è in quella cornice". Marco, anche se ammette di non averla mai voluta duplicare o condividere con altre persone, la descrive: racconta che aveva due mesi, il padre era seduto sul divano e lo teneva in braccio, guardando nell'obiettivo con un'espressione felice.

Casartelli nel 1995 stava disputando il Tour de France nella squadra americana Motorola. Nella tappa del 18 luglio perse il controllo della bicicletta nella discesa del Portet d'Aspet. Fabio cadde e sbatté la testa contro un paracarro di cemento. Ogni tentativo di rianimazione che fu vano.

Oggi il giovane Casartelli spiega che la madre, durante la sua infanzia e adolescenza, cercò di proteggerlo dalla visione delle immagini della caduta.

Anche se ammette che, crescendo, ha voluto approfondire cosa avvenne in quel momento, pur avendo sempre evitato di guardare certe foto che sono ancora presenti in rete.

Il figlio di Casartelli su Lance Armstrong: 'Ci è stato vicino'

La scomparsa di Fabio Casartelli avviò anche il percorso che poi avrebbe portato all'obbligo di indossare il casco nel ciclismo professionistico.

Marco racconta che nel corso del tempo tanti compagni di squadra del papà sono passati a trovarlo a Forlì, città in cui è cresciuto, nel corso degli anni.

Casartelli parla anche di Lance Armstrong e sostiene che "è stato vicino alla famiglia" quando ce n'è stato bisogno. Dice di avere molte foto con lui anche se, negli ultimi tempi, i contatti si sono fatti meno frequenti.

Marco Casartelli non entra nei discorsi legati al doping ma vuole ricordarlo come una persona che li ha aiutati nel momento del bisogno. Poi afferma che oggi la famiglia Casartelli, con il mondo del ciclismo, non ha praticamente nessun punto di contatto.

Il giovane Casartelli infine sostiene di non avere nessun oggetto, maglia, trofeo e nemmeno la medaglia olimpica che Fabio vinse nel 1992, che conservano i nonni a Como. Ma conclude che a lui papà "manca molto" e per ricordarlo ha tutto nella fotografia che conserva in camera.