Si rafforza sempre di più la posizione di leader della classifica generale di Primoz Roglic al Tour de France. La temuta tredicesima tappa, con il duro arrivo in salita a Le Puy Mary, ha confermato la supremazia del corridore sloveno, il cui unico rivale in montagna è al momento il giovane connazionale Tadej Pogacar. Con un’altra prestazione super Pogacar è risalito al secondo posto nella generale, approfittando di un’altra giornata difficile passata da Egan Bernal e dalle crisi nette di Bardet e Martin. La vittoria di tappa si è invece decisa con una fuga da lontano che ha premiato Daniel Felipe Martinez, lo scalatore della EF che si era presentato al via con grandi ambizioni per la classifica finale ma che si è dovuto reinventare nel ruolo di cacciatore di tappe.

Tour de France, partenza a tutta

L’attesa tredicesima tappa del Tour de France, con le dure salite di Col de Neronne e Puy Mary, è partita a spron battuto con una lunga sequenza di scatti nella prima ora di corsa passata a velocità folli. Dopo un’intensa battaglia si è formata al comando una bella fuga di diciassette corridori, con una qualità decisamente elevata. Tra questi anche Alaphilippe, Schachmann, Kamna, Sivakov, Soler, Barguil, Daniel Martin e Daniel Felipe Martinez. Il gruppo ha rallentato lasciando i fuggitivi a giocarsi il successo di tappa.

La corsa si è calmata per qualche decina di chilometri, finchè Powless ha di nuovo attaccato dal gruppo dei fuggitivi, cercando di anticipare i corridori più forti in salita.

Schachmann ha allora approfittato di una cote ad una quarantina di km dall’arrivo per partire al contrattacco a caccia dell’americano. Il tedesco della Bora è riuscito a riportarsi sul fuggitivo e a staccarlo, ma il finale con due salite brevi ma dalle pendenze spesso ben oltre il 10% ha favorito gli scalatori puri.

Sul col de Neronne Daniel Felipe Martinez ha approfittato delle rampe più impegnative per fare selezione e partire all’inseguimento di Schachmann in compagnia di Lennard Kamna, compagno di squadra del battistrada.

La superiorità numerica della Bora non ha potuto avere un grande peso in un finale così duro. Negli ultimi due km del Puy Mary, con pendenze tra il 10 e il 15%, Schachmann, ormai stanco, si è visto raggiungere e staccare. Martinez e Kamna si sono confrontati nel finale, ma il colombiano, nonostante un’incertezza al momento di lanciare lo sprint, ha dimostrato di avere uno spunto decisamente diverso in salita andando a vincere la tappa.

Kamna, brillante protagonista della corsa, si è dovuto accontentare del secondo posto davanti a Schachmann, con Madouas, Rolland e Edet più staccati.

Comandano gli sloveni

L’altra corsa, quella degli uomini di alta classifica, ha cominciato a farsi di nuovo interessante sul col de Neronne, con la Ineos che ha preso la testa del gruppo sostituendosi alla Jumbo Visma di Roglic, facendo immaginare un bel finale di Bernal che invece ha deluso.

Sul Neronne hanno mostrato delle chiare difficoltà Bardet e Guillaume Martin, già staccati e irrimediabilmente destinati ad un ritardo pesante.

L’azione della Ineos si è poi spenta all’inizio della scalata finale al Puy Mary, quando è entrato in scena Tadej Pogacar. Il giovane sloveno ha dimostrato ancora grande temperamento attaccando per primo, e solo la maglia gialla Primoz Roglic è riuscito a rispondere alle sue sollecitazioni. Roglic ha poi dato man forte al connazionale, soprattutto dopo aver visto le difficoltà di Egan Bernal, molto appesantito e rimasto staccato anche da Landa, Porte e Lopez. Roglic ha forzato nel finale, ma non è riuscito a scrollarsi di dosso Pogacar, che ha reagito da campione arrivandogli in scia.

Porte e Landa hanno retto bene arrivando a 13’’, con Lopez appena dietro, mentre Bernal ha lasciato 38’’, così come Uran. Bardet ha perso due minuti e mezzo e Martin quasi tre, lasciando la top ten della classifica generale completamente sguarnita di bandierine francesi.

In classifica ora Primoz Roglic ha allungato decisamente. Al secondo posto è salito Pogacar, a 44’’, con Bernal a 59’’ e per ora incapace di rivaleggiare con i due sloveni che stanno comandando la corsa.

Da segnalare oggi anche il ritiro di Bauke Mollema. Il corridore olandese è stato coinvolto in una caduta e ha dovuto abbandonare.