La tappa di Madonna di Campiglio, la diciassettesima del Giro d’Italia, è passata senza sussulti in classifica generale nonostante i 5.000 metri di dislivello. La corsa si è decisa con una fuga da lontano che ha premiato l’australiano Ben O’Connor, che dopo aver sfiorato il successo nella tappa di ieri, si è preso la rivincita staccando tutti sulla salita conclusiva. Il percorso si è rivelato duro ma non selettivo, con un lungo falsopiano prima della morbida salita finale, e così gli uomini di alta classifica hanno rimandato a domani, al tappone con lo Stelvio, la battaglia decisiva per le sorti del Giro d’Italia.

Giro, ancora una fuga a segno

Come in tante altre tappe di questo Giro d’Italia anche a Madonna di Campiglio è stata una fuga da lontano ad aggiudicarsi la corsa. Il percorso disegnato tra Veneto e Trentino con le salite di Valbona, Bondone, Durone e quella finale a Madonna di Campiglio, non ha acceso la battaglia tra gli uomini di classifica. La maglia rosa Almeida ha gestito bene la situazione facendo lavorare la sua squadra, mentre la Sunweb di Kelderman, contando su un distacco di appena 17’’ in classifica, ha preferito attendere la più selettiva tappa di domani e non disperdere energie oggi in una frazione con salite più lunghe che dure.

Le emozioni della giornata sono così arrivate unicamente per la vittoria di tappa, contesa tra i fuggitivi partiti all’attacco nelle fasi iniziali. L’avvio è stato velocissimo, con tanti tentativi di fuga che solo dopo qualche decina di chilometri hanno portato alla formazione di una fuga di diciannove corridori. Tra questi anche Diego Ulissi, Rohan Dennis, Thomas De Gendt, Davide Villella, Dario Cataldo, Ilnur Zakarin, Herman Pernsteiner e Ben O’Connor.

Classifica invariata

La corsa si è assestata con la Deceuninck Quickstep di Almeida a tirare il gruppo sul Bondone e sul Durone, senza nessuna intenzione di andare ad inseguire la fuga. La squadra della maglia rosa ha spremuto a fondo Davide Ballerini, risparmiando qualche uomo più adatto alle salite che potrà essere più utile e fresco nella giornata di domani.

Tra i fuggitivi la corsa è stata molto interessante, con un primo attacco di Cataldo scendendo dal Bondone e poi il rientro sull’abruzzese di diversi altri corridori che hanno formato un gruppetto di una decina che è andato a giocarsi la tappa sulla salita finale. L’ascesa a Madonna di Campiglio ha riaperto subito le ostilità, con i primi attacchi di De Gendt e Dennis. Ben presto però Ben O’Connor ha dimostrato di essere il più forte, andandosene da solo a otto chilometri dalla vetta e facendo il vuoto. Pernsteiner è uscito all’inseguimento, ma senza impensierire mai l’australiano della NTT che è andato a vincere. Pernsteiner si è accontentato del secondo posto e di recuperare qualche posizione in classifica generale, portandosi in undicesima piazza provvisoria.

Tra gli uomini di classifica la salita finale, al 5-6%, è passata senza grandi emozioni. La Sunweb ha dato una breve accelerata a metà ascesa, ma dopo un timido accenno di scaramucce la maglia rosa ha messo davanti Masnada e il gruppetto è arrivato compatto al traguardo. La classifica è così rimasta invariata nella top ten, con Almeida in rosa, Kelderman a 17’’ e Hindley a 2’58’’.

Domani, nella tappa con lo Stelvio e l’arrivo a Laghi di Cancano, si aspetta la vera battaglia, forse senza appello, per decidere le sorti del Giro d’Italia.