La terza tappa del Giro d’Italia, quella con l’atteso arrivo in salita all’Etna, è iniziata con un brivido. Ancora prima che la corsa prendesse ufficialmente il via il gallese Geraint Thomas è caduto rovinosamente. L’incidente è avvenuto nel tratto neutralizzato della corsa, prima di raggiungere il chilometro zero che segna l’avvio agonistico. Dopo qualche attimo di apprensione il capitano della Ineos è riuscito a rialzarsi e a prendere regolarmente il via della tappa, che è partita con un po' di ritardo per consentire al corridore di valutare i danni subiti.

Thomas, che rischio!

Il Giro d’Italia ha rischiato di perdere un altro dei suoi protagonisti dopo i precoci abbandoni di Miguel Angel Lopez e di Alexander Vlasov. Poco prima del via della terza tappa il favorito numero uno per la vittoria finale di questo Giro, il leader della Ineos Geraint Thomas, è caduto pesantemente. L’incidente è avvenuto nella zona neutralizzata, quel tratto di strada percorso in maniera non agonistica che porta i corridori dal ritrovo di partenza al via effettivo del chilometro zero. In un tratto di discesa Geraint Thomas è caduto a causa di una borraccia finita in mezzo al gruppo ed ha picchiato violentemente il fianco sinistro sull’asfalto. Per qualche momento si è temuto che il corridore avesse riportato delle conseguenze molto serie, poi per fortuna la situazione è apparsa meno grave.

Thomas è riuscito a rialzarsi, non si è fatto curare dalla macchina del medico ma ha raggiunto l’ammiraglia della Ineos per farsi controllare prima di tornare in sella alla sua Pinarello. A causa di questo incidente la corsa è partita con qualche minuto di ritardo.

In gruppo con la maglia strappata

Il campione gallese ha preso regolarmente il suo posto in gruppo con la maglia strappata, ma deciso a ben figurare nell’arrivo in salita all’Etna che si presenta come il primo confronto in montagna tra i favoriti al successo finale di questo Giro d’Italia. Thomas è sembrato non aver particolari problemi e la Ineos ha confermato che il corridore ha riportato solo qualche graffio superficiale sul fianco sinistro e che non è stato necessario neanche l’intervento del medico di gara.

La corsa si è poi sviluppata con una fuga di otto corridori partiti all’attacco nelle fasi iniziali: Giovanni Visconti, Victor Campenaerts, Lawson Craddock, Jonathan Caicedo, Josip Rumac, Francesco Romano, Mikkel Bjerg e Matthew Holmes. La Mitchelton Scott di Simon Yates ha preso la testa del gruppo chiarendo le intenzioni bellicose dello scalatore britannico in vista della salita finale dell’Etna, dove i favoriti al successo finale del Giro d’Italia sono attesi alla prima sfida in montagna.