Non è stato certo il Giro d’Italia che Vincenzo Nibali sognava quello che si è concluso ieri con la cronometro di Milano. Il due volte vincitore della corsa rosa era partito con il chiaro intento di lottare per il successo finale, ma ha concluso solo al settimo posto e al termine di una corsa senza squilli e senza vittorie di tappa.

Il campione della Trek ha pagato soprattutto quell’ultima settimana di corsa che invece in passato era stato il suo terreno di conquista preferito, staccandosi in tutte le tappe alpine. Nibali non ha cercato nessuna scusa o giustificazione per questo risultato lontano dalle sue aspettative e da quelle di tutta la squadra, ma ha analizzato con serenità la sua corsa e questa stagione così strana.

Nibali: ‘Anno complicato’

Il Giro d’Italia era l’obiettivo principale nella stagione di Vincenzo Nibali, soprattutto dopo la cancellazione delle Olimpiadi e lo spostamento dei Mondiali, le altre due corse a cui mirava prima della rivoluzione operata nel calendario a causa dell’emergenza sanitaria. Il capitano della Trek è arrivato al via di Monreale senza particolari acuti nelle corse di avvicinamento, ma con la sensazione di poter raggiungere il top della condizione durante il Giro e poter lottare per il successo finale.

Purtroppo la realtà ha scoperto un Nibali che, dopo una buona partenza con la tappa dell’Etna, non è riuscito a competere con i più forti in montagna. Nelle tappe alpine dell’ultima parte di corsa, da Piancavallo al Sestriere passando dalla frazione regina con lo Stelvio, il due volte vincitore del Giro non ha mai tenuto testa ai suoi giovani e freschi avversari concludendo al settimo posto nella classifica finale, con più di otto minuti di ritardo dal vincitore Tao Geoghegan Hart.

“È stato un anno difficile, complicato, in cui abbiamo dovuto reinventare tutto, dalla preparazione al calendario ridotto, senza dimenticare l’approccio finale al Giro”, ha dichiarato Nibali facendo un bilancio finale della sua corsa. “Questo Giro va accettato così com’è. È diverso dalle aspettative che avevo. Ho dovuto fare i conti con un gruppo di giovani scalatori di cui applaudo le prestazioni, a partire dal vincitore Tao Geoghegan Hart”, ha continuato l’ex Campione d’Italia chiudendo così questa stagione particolare. “Verrà il momento di fare il punto con allenatori e squadra per analizzare cosa è stato e soprattutto per programmare quello che sarà”, ha aggiunto Nibali.

Guercilena: ‘Non possiamo dare la colpa a Vincenzo’

L’amarezza per un risultato deludente e la serenità di aver dato tutto si mescolano anche nel’analisi tracciata a fine Giro d’Italia da Luca Guercilena, Team manager della Trek Segafredo. “Siamo consapevoli di non aver lasciato nulla di intentato, non possiamo dare la colpa a Vincenzo né al resto dei ragazzi, non c’è dubbio che hanno dato quello che potevano”, ha commentato Guercilena che poi ha ricordato come la squadra sia rimasta presto senza tre uomini importanti come Peeter Weening, Giulio Ciccone e Gianluca Brambilla, tutti ritirati per problemi fisici.

Il manager della Trek ha ribadito la piena fiducia nei suoi uomini e la determinazione per scrivere nuove e più esaltante pagine nel prossimo futuro. “La dedizione che abbiamo visto in questo Giro deve essere la spinta per rilanciarci nella prossima stagione. Vincenzo Nibali con la il suo talento, la sua determinazione e professionalità sarà senza dubbio un elemento fondamentale per la nostra ripartenza”, ha dichiarato Guercilena.